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Un anno fa moriva Gabriele Galeotti: il ricordo del Pci

di Redazione
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Massa Marittima (Grosseto). “È passato un anno dalla scomparsa di Gabriele Galeotti e lo vogliamo ricordare come figura che ha dato una spinta forte e innovativa a Massa Marittima che usciva dalle logiche, già in crisi, dei partiti tradizionali”.

A dichiararlo sono Luciano Fedeli e Daniele Gasperi, del Pci di Massa Marittima.

“La lista civica Massa Comune – dichiara Gasperi – ha fatto tremare in più occasioni la politica locale, ha messo in discussione quelle certezze decennali che hanno governato la città rompendo gli schemi usuali e anticipando quanto poi avvenuto in ambito nazionale con il Movimento 5 Stelle. Un’operazione di grande intuito e coraggio che ha restituito l’ascolto ad una fetta sempre più consistente di cittadini, che in qualche modo sono stati o si sentono ancora oggi traditi o quantomeno ignorati da modelli che rincorrono sempre più logiche diverse dall’interesse del bene comune. Il ricordo e la vicinanza di molti cittadini alla sua dipartita hanno testimoniato non solo l’affetto, ma hanno voluto riconoscere quello che ha lasciato nel suo passaggio terreno”.

Le battaglie anche legali che ci hanno visto contrapposti anche in modo duro rispetto a quella sua metodologia aggressiva – prosegue Fedeli – e, in molte occasioni, fuori luogo, imposte da seri problemi di salute, ha fatto nascere un rispetto ed un’amicizia che si è concretizzata rinunciando alle carte bollate, alle sentenze, alle ragioni di una parte, portandoci al confronto tra persone, esseri umani e non avversari. Un passo importante dove si è ripristinata quella consapevolezza che i rapporti umani devono sempre prevalere insieme ad un lavoro, ad un confronto anche aspro, sui problemi veri che assillano la comunità. A quel colloquio avuto una sera di alcuni anni fa, precedette una stretta di mano con la rinuncia a proseguire un percorso legale assurdo. Un percorso legale che aveva il solo privilegio di dare uno spettacolo poco nobile a tanti curiosi ed essere motivo di serenità per alcuni che potevano trarre vantaggi personali da battaglie che non avevano nulla di politico e servivano solo a distrarre l’attenzione dai problemi veri”.

“Una stretta di mano che rimise al centro l’umanità, la comprensione e fece nascere un’amicizia che mi porta a ricordarlo come una persona appassionata e amante della sua città, sfortunata per problemi di salute che non ha però rinunciato a lottare con convinzione e con ragioni, in alcuni casi bene evidenti, per impedirne il declino – termina Fedeli -. A Gabriele questo ricordo e alla famiglia un sincero abbraccio nel primo anniversario della sua morte”.

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