Home Colline Metallifere Ospedale Sant’Andrea, la Lega: “Ortopedia a rischio chiusura, Regione snobba piccoli nosocomi”

Ospedale Sant’Andrea, la Lega: “Ortopedia a rischio chiusura, Regione snobba piccoli nosocomi”

di Redazione
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Massa Marittima (Grosseto). “Un ortopedico andrà in pensione e uno lascerà per un miglioramento della sua carriera. L’ortopedia di Massa Marittima rischia, se non di chiudere, quanto meno di essere ridimensionata dipendendo da professionisti provenienti da altri ospedali”.

È un allarme ormai diffuso quello di Massa Marittima, che raccolgono il consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità, Andrea Ulmi, e il capogruppo in Consiglio comunale e segretario locale del partito, Daniele Brogi.

“La preoccupazione è tanta – afferma Brogi e ci sembra che, nonostante le promesse, l’ospedale Sant’Andrea rischia un ridimensionamento. Accanto al problema di radiologia si somma quello di ortopedia e ci pare che la situazione stia peggiorando anziché migliorare, nonostante le promesse del Governatore Giani. Con il consigliere Ulmi monitoriamo costantemente la situazione e ci sta dando un grande aiuto a Firenze per scongiurare il peggio”.

Il consigliere Ulmi rincara la dose. “La situazione di Massa Marittima – afferma il vicepresidente della Commissione Sanità è la dimostrazione che, dietro alle promesse di un rafforzamento degli ospedali territoriali, si va verso un loro lento svuotamento, portandoli portandoli a morire nella sostanza, pur mantenendone il ruolo nella forma”.

Ulmi pone una domanda: “Cosa vuol fare, a parte promettere, il Governatore Giani? Vuole chiudere i piccoli ospedali, li vuole rafforzare o li vuole ripensare? Perché se si vogliono ripensare si può anche ragionare come lo si possa fare senza che servizi essenziali vengano persi. Sul rafforzarli mi pare che i fatti stiano testimoniando che non c’è la volontà, nonostante le belle promesse. Usando i termini medici la morte può avvenire per crisi, cioè si chiude l’ospedale dalla sera alla mattina, oppure per  lisi, cioè di morte lenta, depotenziandolo. Ecco noi ci batteremo affinché questo non avvenga”.

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