Home Colline Metallifere L’opposizione abbandona il Consiglio comunale: “Accusati di essere fascisti”

L’opposizione abbandona il Consiglio comunale: “Accusati di essere fascisti”

di Redazione
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Gavorrano (Grosseto). “Il Consiglio comunale odierno avrebbe potuto lasciare a futura memoria una serie di interessanti dibattiti e confronti avvenuti tra i gruppi di maggioranza e minoranza”.

A dichiararlo,  in un comunicato, sono i consiglieri del gruppo di opposizione “Noi, per Gavorrano”: Andrea Maule (capogruppo), Giacomo Signori, Chiara Vitagliano e Claudio Asuni.

“Abbiamo infatti condiviso, come Consiglio, la mozione per l’adesione al Cude, il regolamento per le colonie feline e ci siamo fronteggiati sulla variazione di bilancio. Ma tutto questo passa in secondo piano rispetto all’ennesimo increscioso episodio che ci ha costretti ad abbandonare l’assise comunale prima della chiusura del Consiglio – continua la nota -. Questi i fatti. All’ultimo punto dell’ordine del giorno vi era la discussione sulla mozione per il rispetto della festa del Natale. Mozione puntualmente illustrata all’assise dal nostro consigliere Giacomo Signori. A replicargli è stato il saccente assessore Massimo Borghi, il quale non è certo nuovo ad uscite fuori luogo, che troppo spesso oltrepassano il limite del legittimo dibattito politico. A conclusione del suo intervento, l’assessore Borghi si è rivolto al nostro gruppo consiliare affermando che con la presentazione della nostra mozione avevamo portato in Consiglio un ‘atto fascista’ e, affermando, ciò strappava, in modo provocatorio, la mozione davanti all’incredulità generale”.

“Secca e ferma la replica del consigliere Giacomo Signori, il quale è tornato sui contenuti tecnici della mozione – prosegue il comunicato -. Altrettanto secca e ferma la replica del capogruppo Andrea Maule, il quale ha diffidato l’assessore Borghi a continuare a rivolgersi al gruppo di minoranza utilizzando il termine ‘fascisti’. Maule ha poi esortato il sindaco a svolgere con maggior attenzione e rigore il proprio ruolo, quale presidente del Consiglio comunale; inaccettabile, a nostro dire, che il sindaco consenta l’uso di certe affermazioni da parte dei propri assessori. Da qui ne è nata una bagarre, con l’assessore Borghi ancora una volta preso da eccesso di bile che ha iniziato ad inveire ed urlare nonostante nessuno gli avesse concesso il diritto di parlare. Non potendo in alcun modo tollerare l’accusa di fascismo e la grave mancanza di rispetto appena subita, i nostri quattro consiglieri comunali hanno abbandonato la sala consiliare prima che il Consiglio fosse concluso”.

“Data la gravita dell’episodio, e quindi l’essersi sentiti accusare di aver presentato in Consiglio un ‘atto fascista’, il gruppo consiliare ha deciso di informare immediatamente il Prefetto su quanto accaduto. Siamo certi che gli organi competenti valuteranno se nell’assise comunale sia accaduto qualcosa di contra legem. A noi non resta altro che prendere atto di quanto accaduto oggi, constatando l’oggettiva impossibilità di avere un ruolo costruttivo all’interno del Consiglio comunale di Gavorrano – termina il comunicato -. Ci aspettiamo una chiara presa di posizione del sindaco, la quale è chiamata a dimostrare di non essere tenuta in scacco dall’inopportuno assessore Borghi”.

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