Gavorrano (Grosseto). “Un’opera pubblica, tanto attesa dalla collettività, iniziata a metà marzo, in sorprendente ed ambigua concomitanza con l’inizio della recente campagna elettorale. Ricordiamo ancora i proclami goliardici dell’allora maggioranza, che per dovere di cronaca ricordiamo essere la stessa oggi al governo del Comune di Gavorrano”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri del gruppo di opposizione “Noi, per Gavorrano”: Andrea Maule (capogruppo), Giacomo Signori, Chiara Vitagliano, Claudio Asuni.
“Ebbene, un’opera che all’atto dell’aggiudicazione la si dovrebbe aver vista ultimata in 75 giorni. Così recita il cartello di cantiere e così è indicato negli atti amministrativi – continua la nota –. L’isola ecologica alle Basse di Caldana, quindi, per la fine di maggio doveva essere conclusa, operativa ed al servizio dei cittadini. Ma oggi, a distanza di 230 giorni esatti e nonostante il profuso impegno della ditta appaltatrice, si fa sempre più insistente la voce secondo la quale il centro di raccolta non sarà completo e funzionante prima di marzo 2024. Alla luce di quanto sopra affermato, in data odierna il gruppo consiliare ‘Noi, per Gavorrano!’ ha presentato un’interrogazione al sindaco Stefania Ulivieri. Occorre chiarire in assise comunale quali siano i motivi che hanno determinato un così importante prolungamento dei tempi di realizzazione dell’opera, dai previsti 75 giorni agli attuali 230, o addirittura 365 circa. E al contempo, il sindaco dovrà chiarire se il prolungamento dei tempi di realizzazione abbia, o meno, determinato anche aumenti del costo dell’opera stessa”.
“Il maestoso cartello di cantiere, affisso in tempi record durante la campagna elettorale, ha oggi il sapore di pura propaganda. Una idilliaca ipotesi di 75 giorni per il completamento di un’opera pubblica, che in realtà sarà ultimata e resa funzionante in quasi un anno di età – termina il comunicato –. Ben venga, a nostro avviso, ogni opera pubblica; a patto però che lo si faccia con un briciolo di dignità politica che ogni buon amministratore deve rendere alla propria cittadinanza”.