Massa Marittima (Grosseto). “Da quanto si apprende dalla stampa, prosegue la ‘svendita’ del servizio pubblico ai privati e si punta all’esaurimento del personale dell’istituto Falusi per privatizzare tutto, anche se alla politica e alle istituzioni locali è una parola che non piace e preferiscono chiamarle esternalizzazioni temporanee”.
A dichiararlo, in un comunicato, è Daniele Gasperi, del Pci di Massa Marittima.
“L’abbattimento della locazione, fatta con ritardo, quasi da sembrare ‘pilotata’, ha messo in primo luogo in crisi l’assetto economico dell’Istituto e le responsabilità sono state attribuite ai presidenti e ai CdA che non hanno affrontato una crisi che in primo luogo è stata voluta dall’assenza delle istituzioni – continua la nota -. La riduzione dell’affitto era stato argomento già evidenziato dai precedenti presidenti, la questione era stata presa a cuore da Brenci e dal CdA, che avevano avanzato alla Regione la richiesta di riduzione del canone, richiesta che non è stata sostenuta mai dagli enti territoriali. Con un’alchimia tutta interna e poco visibile, nonostante le parole del sindaco che in sede di Consiglio comunale dichiarava di avere avanzato richiesta alla Regione, si apprende dagli atti che la questione è invece stata portata avanti dal Coeso – Società della Salute, che non aveva titolo ad interessarsi della locazione del Falusi, un ente che ha propria autonomia e legato al Comune di Massa Marittima, che invece poteva e doveva intervenire con il supporto degli altri Comuni”.
“Si è fatto passare del tempo e la situazione dell’istituto si è aggravata diventando quasi emergenza, per poi effettuare il solito intervento con il quale Comune e Regione parevano i solutori della crisi con tanto di spettacolo, con la venuta di Giani a darne l’annuncio, quando nella realtà la Lega, con il consigliere Ulmi, ha di fatto creato le condizioni per accelerare il processo di riduzione del canone già applicato ad altri enti collegati alla Regione – sottolinea Gasperi -. Poi le nomine del CdA, con la responsabile dei servizi finanziari del Comune messa a ricoprire un ruolo politico per conto del Comune stesso che, per legge, ha compiti di vigilanza sull’operato del Falusi. Insomma, se la suonano e se la cantano perché il controllore deve di fatto controllare se stesso. Quello che è accaduto negli ultimi anni e sta accadendo al Falusi è grave e fa parte di quella politica che, dove non governa, attacca gli avversari per le situazioni nelle quali, dove governa, fa peggio. Si erano verificate fasi critiche nel passato, ma mai si erano viste situazioni degenerate che hanno portato ad agitazioni sindacali, all’intervento del Prefetto, alle dimissioni di un intero CdA e a una situazione che ha sfiorato il fallimento”.
“Oggi si fa finta che tutto sia tornato alla normalità quando nella realtà le manovre sono quelle di svuotare la parte pubblica e consegnare al mercato una delle esperienze più importanti del territorio ed esempio regionale. Le vicende che riguardano il personale infermieristico sono solo la continuità di quel processo di privatizzazione silente che avanza, altrimenti il personale collocato in pensione dovrebbe essere sostituito con concorso – termina Gasperi -. Ma, come affermato dal sindaco, ormai le residenze toscane sono quasi tutte ‘esternalizzate’, per cui anche noi ci dobbiamo adeguare e chi non è d’accordo è libero di dimettersi tanto c’è chi lo sostituirà, ma non è libero di protestare e puntare il dito su errori che pagano lavoratori e cittadini perchè, come sempre, ‘va tutto bene”‘.
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