Massa Marittima (Grosseto). “Ci fa piacere la condivisione da parte del sindaco Giuntini della posizione contro via Almirante, con la proposta di una mozione da portare all’approvazione del Consiglio comunale che avevamo inviato all’inizio del mese di giugno come Pci al primo cittadino e conteneva, oltre alla contrarietà, l’appello al sindaco di Grosseto di ritornare sui propri passi e al Prefetto perché neghi l’autorizzazione”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Luciano Fedeli, segretario della federazione del Pci di Grosseto, e Daniele Gasperi, segretario del Pci delle Colline Metallifere.
“Di fronte ad un revisionismo storico che propone una nuova pacificazione, cercando di riportare alla ribalta figure come Almirante, dobbiamo far sentire le voci di una comunità che, seppur cresciuta tra le sue contraddizioni, si ispira a quei grandi valori contenuti nella Costituzione per i quali Massa Marittima ha visto versare un contributo di sangue da parte di molti innocenti, il più consistente nella provincia – continua la nota -. Una Costituzione conquistata dalla Resistenza, che ha portato alla liberazione, la quale è e deve restare l’unico punto di vera pacificazione nazionale consegnando agli italiani, tutti, la libertà. Intitolare una via ad Almirante è riesumare storicamente un gerarca corresponsabile anche dei nostri morti e l’intitolazione di una via in questa provincia, dove Almirante ha firmato il Bando della morte, significherebbe ancora uccidere tutti i martiri non solo di Massa, ma della provincia di Grosseto”.
“Apprezziamo l’impegno e la presentazione di una mozione che non divide, ma rimette a suo posto chi ha combattuto per la libertà e chi invece ha scelto di restare dalla parte dei nazi–fascisti, nel folle tentativo di mantenere nelle tenebre il nostro Paese, ed ha regalato tanti, troppi lutti ai territori. Ci auguriamo e solleciteremo anche gli altri Comuni della provincia perché adottino la mozione e per questo chiediamo al sindaco che anche lui si faccia portatore verso gli altri sindaci perché venga adottata, dopo le eventuali integrazioni e adattamenti alle singole realtà, è un appello democratico – termina il Pci -. Pur nelle differenze degli orientamenti politici che si vedono e ci distinguono, su questi valori dobbiamo stare tutti da una parte: essere antifascisti, la storia ce lo chiede, la Costituzione ce lo impone, il rispetto alle decine di partigiani e civili caduti in Maremma per mano dei nazi – fascisti lo pretende e non possiamo permetterci di trovare a percorrere vie che ricordano un gerarca fascista come Giorgio Almirante”.