Massa Marittima (Grosseto). “Siamo sempre i soliti, quelli del Pci che parlano male della grande organizzazione sanitaria aziendale voluta dalle politiche del Pd”: inizia così la nota di Daniele Gasperi, della segreteria del Pci delle Colline Metallifere, che prosegue: “Francamente è un ruolo che non ci piacerebbe avere, ma se le cose non funzionano e i cittadini, arrivati alla disperazione, si rivolgono a noi, ci sentiamo in dovere di denunciare“.
“Non vogliamo certamente accusare chi lavora e magari è, come avviene in tutti i presidi ospedalieri e territoriali, sotto un’enorme pressione e si trova ad affrontare carichi fuori dalla normalità dovuti alla mancanza di personale che fugge verso il privato e i più giovani addirittura ‘scappano’ all’estero – continua Gasperi -, ma puntare il dito su chi annuncia grandi cambiamenti, miglioramento dei servizi, innovazioni quando nella realtà si sono visti solo tagli e disagi, sempre più forti, per cittadini e lavoratori, è doveroso”.
A Gasperi si è rivolto un anziano cittadino residente a Massa Marittima, al quale è stato diagnosticato un tumore maligno alla prostata e in data 12 aprile è stato indirizzato a fare ulteriori accertamenti con una priorità alta, entro 10 giorni dalla richiesta prima di procedere a un intervento chirurgico.
“Il cittadino si è rivolto al reparto e gli è stato detto di scrivere una e-mail o telefonare ad un fatidico numero che solo una volta gli ha dato risposta – spiega Gasperi -. Scritta la e-mail appena saputo come doveva procedere, ha telefonato al numero indicato e in data 18 aprile la risposta è stata cortese e gentile: ‘Attenda, la sua richiesta sarà soddisfatta nei tempi indicati’. Passano i giorni e venerdì 28 si attacca al telefono per avere indicazioni, ma il telefono risulta sconnesso e in qualche occasione parte un messaggio preregistrato che fornisce le indicazioni già conosciute dall’interessato. Anche il 2 maggio, dopo avere effettuato una Tac al Vesalio, con i familiari prova per tutta la mattina a telefonare, ma nulla di fatto. Chiama nel pomeriggio il centralino, una voce gentile gli fornisce un altro numero, quello diretto del reparto, ma il risultato è lo stesso, silenzio assoluto. Alle 14.30 di oggi, 3 maggio, è pervenuta una telefonata, con la quale il reparto comunicava la data dell’esame, che sarà effettuato tra 13 giorni, ossia il 16 maggio, alle 15.10. Ben oltre i 10 giorni previsti dalla prescrizione medica”.
“Ecco, noi del Pci che rompiamo sempre il silenzio con queste situazioni ce ne facciamo carico perché le risposte si devono dare e ci rammarichiamo di chi invece, con le sempre più numerose storie e disagi segnalati, se ne sta zitto e buono ad aspettare gli eventi. Sempre più c’è bisogno di una spinta di tutti e tutte per riconquistare quello che piano piano ci viene negato: il diritto alla salute, che non è cosa da poco, ma è tra le cose più importanti che dobbiamo avere tutti – termina il comunicato -. Poi diteci che lo facciamo solo per visibilità, certo chi resta a guardare dopo anni di violenze al sistema pubblico, ai lavoratori e ai cittadini brilla, soprattutto per la propria invisibilità”.