Gavorrano (Grosseto). “Il penultimo Consiglio comunale di questa consiliatura non poteva che chiudersi così, ovvero con il sindaco Andrea Biondi che ritira il punto 3 dell’Ordine del Giorno in riferimento all’approvazione del regolamento edilizio, vista la forte contestazione ricevuta da cittadini e associazioni, e con l’ok alla bozza progettuale per la costituzione del bio-distretto ‘Colline della Pia’, nonostante le numerosissime imprecisioni tecniche ed errori contenuti all’interno del documento“.
A dichiararlo è Andrea Maule, capogruppo di Centrodestra Gavorrano e candidato a sindaco di Gavorrano.
“Possono sembrare cose di poco conto, ma che danno una dimostrazione lampante di come la sinistra abbia da sempre avuto l’abitudine di governare Gavorrano ed il suo territorio, ovvero in modo superficiale, senza una logica chiara e, soprattutto, senza una visione di fondo condivisa con la cittadinanza – spiega Maule –. Nel primo caso, infatti, si è voluto portare avanti un iter senza tenere minimamente conto del pensiero delle persone, in spregio a qualunque elementare principio di confronto democratico. Il risultato è stato lo stop ad un documento oramai concluso e rispedito clamorosamente al mittente. Per questo, chi si insedierà in Giunta dopo il 15 maggio dovrà rivedere per intero tutto quanto il regolamento edilizio per portarlo in approvazione e tenere conto delle istanze di cittadini e associazioni di categoria rimaste inascoltate fino ad oggi. Nel secondo caso le lacune evidenti contenuti all’interno della bozza progettuale per la costituzione del bio-distretto ‘Colline della Pia’ condannerà la pratica ad arenarsi e, quindi, ad allungare i tempi per la costituzione di questo nuovo soggetto giuridico”.
“Sarebbe stato dunque così difficile, prima di scrivere un regolamento di sana pianta, confrontarsi con i cittadini e/o con le associazioni di categoria per conoscerne il parere? Sarebbe stato davvero complicato redigere una bozza progettuale per la costituzione del bio-distretto che fosse, fin dall’inizio, tecnicamente ineccepibile, prima di inviarla agli uffici competenti? Tutto ciò avrebbe impedito ancora una volta l’allungamento di tempi per questioni che, se fossero state gestite correttamente, sia sotto il profilo formale che sostanziale, avrebbero avuto ben altri esiti – continua Maule –. E nelle future sedute consiliari sarebbe stato possibile magari porre l’attenzione sulle tantissime altre problematiche che, oramai da troppo tempo, toccano da vicino la nostra comunità e che sono in attesa di essere risolte. Il penultimo Consiglio comunale dell’era Biondi certifica quindi una verità che appare ben chiara agli occhi di tutti: i problemi del nostro comune non dipendono soltanto dalla mancanza di risorse, ma dal modo approssimativo di amministrare con cui, chi ha governato questo territorio, ha abituato i propri cittadini da sempre, convincendoli dell’idea che, alla fine, meglio di così non si possa fare”.
“Fortunatamente non è così. E le elezioni servono proprio per questo – termina Maule –. Per portare una ventata di aria nuova laddove, come a Gavorrano, ce n’è disperatamente bisogno”.