Massa Marittima. “Per diventare una città moderna dobbiamo avere in dotazione tutti gli arredi previsti dalle norme, poi se questi rappresentano un elemento di pericolo per i pedoni e causano in meno di 24 ore 3 cadute poco importa, la legge è rispettata, il buonsenso meno“.
A dichiararlo è Daniele Gasperi, della segreteria del Pci delle Colline Metallifere.
“Si tratta di 3 donne che hanno collaudato quelli definiti dissuasori, posti in opera in fondo a viale Fratti, in prossimità dell’intersezione con via Goldoni, a Massa Marittima, e che dovrebbero servire ad evitare l’invasione di mezzi nelle aree destinate al transito dei pedoni, ovvero i marciapiedi, un surrogato di soluzione che da una parte non risolve il problema perché auto o furgoni non hanno problemi a passare sopra questi rialzi e in più crea pericolo di inciampo ai passanti, più frequente per chi ha problemi di vista o deambulazione – spiega Gasperi -. Insomma, una trovata che non piace, per motivi oggettivi, ai massetani che scaricano sui social il loro sfogo. Come Pci riteniamo che siamo in presenza di una nuova scelta, anche se può sembrare di dettaglio, affrettata e messa in opera senza fare le valutazioni opportune di buon senso che dovrebbero essere alla base di qualsiasi iniziativa che crea impatto con la viabilità e il transito di persone e mezzi lungo le vie della città, vie datate, storiche che meritano però le attenzioni dovute data la loro peculiarità”.
“Così come è stato per la rotatoria, dove si è peggiorata una situazione che aveva visto nell’ultimo decennio solo 3 incidenti, ora accade per via Carducci, dove fino ad oggi non si erano registrate cadute rovinose e ci voleva proprio la trovata del Comune che, badate bene, non aumenta la sicurezza, ma fa in modo che in un giorno 3 donne inciampino in quelli che sono già stati definiti ‘troiai’ da molti massetani – sottolinea Gasperi –. Mai magari pensare a risolvere i problemi che ci sono sui marciapiedi in parti importanti della città, spesso invasi da erbacce, con buche e ostacoli che sono barriere e che con poco potrebbero essere risolti. Tutto questo si valuterà e si farà, bisogna dare l’idea di essere al pezzo ed attivi con opere grandi o piccole che siano, spesso inutili, e rimandare gli altri interventi al futuro assetto istituzionale preparando il gran finale di consiliatura con lavori che diano visibilità”.
“Non c’è limite alla fantasia per complicare la vita ai cittadini e attirare attenzioni e critiche, che naturalmente saranno giustificate e difese a spada tratta dal primo cittadino, che fa di ogni questione la linea del Piave che non va superata e va avanti come un rullo, senza avere la capacità di ascoltare e promuovere un minimo di consultazione tra chi vive e cammina nella città e non la guarda dal palazzo, affidando i lavori spesso ai mezzi informatici, precisi, ma inadeguati a riconoscere situazioni di dettaglio – termina Gasperi –. Non ci stupiremo delle accusa che il sindaco ci rivolgerà, che muoviamo critiche per avere visibilità oppure di essere tacciati di non comprendere che c’è stata la pandemia e la guerra in corso, che hanno provocato difficoltà, oppure scendere ad apprezzamenti sul personale, ormai tutte le scuse sono buone e conosciute, basta non ammettere le responsabilità, tanto a inciampare poi tocca sempre agli altri“.