Massa Marittima. “La replica del primo cittadino di Massa Marittima al degrado contiene molte imprecisioni. Probabilmente il sindaco ha memoria corta e si è dimenticato delle promesse fatte e scritte durante la campagna elettorale del 2014 e in quella successiva“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono la lista civica Massa Comune, Lega, Pci, Fratelli d’Italia, Azione e Italia Viva.
“Anche allora gli immobili e i riferimenti ad aree che cita, quali il castello di Monteregio, l’ex dispensario, l’area dell’Agraria, l’area Molendi erano e sono aree di proprietà di privati ed allora ci chiediamo perché si è impegnato solennemente a risolvere tali situazioni che rappresentavano e sono un pessimo biglietto da visita per la città – continua la nota -? Il programma scritto nel 2014, e ribadito in più occasioni dal primo cittadino, prevedeva testualmente tra le priorità per la riqualificazione urbana, quattro punti in ordine: l’area Molendi, che rappresenta la ‘porta di ingresso al centro’, l’area dell’ex Agraria come opportunità di una ‘ricucitura urbanistica’, il castello di Monteregio, immobile di pregio che vede peggiorare le sue condizioni di giorno in giorno, e via Curtatone, Storcicoda per i massetani più anziani, con la situazione di degrado connessa alla distruzione di un immobile privato”.
“Non si atteggi quindi a vittima accusando altri di volerlo screditare, quando è lui stesso causa dei suoi mali e le accuse che non sono campate in aria, ma fanno riferimento ad impegni precisi disattesi completamente dal primo cittadino e dalla sua maggioranza – sottolinea il comunicato -. L’area Molendi lo ha visto protagonista nel 1998 ed è sempre lì, costata ai massetani un patrimonio e ancora in degrado, così come Torcicoda, il castello di Monteregio e l’area dell’ex Agraria. Su quest’ultima vorremmo precisare che proprio il sindaco in un’intervista rilasciata ad un quotidiano dichiarava, sempre testualmente, che l’amministrazione stava lavorando per cercare di agevolare eventuali investitori privati. Poco lontano, sempre in prossimità dell’ex Agraria, le mura civiche pericolanti dal 2018, il 23 dicembre dell’anno passato venivano giù e quello è patrimonio pubblico dove non si è intervenuti con sollecitudine causando un disastro e un danno alla città”.
“Insomma, ci sono situazioni di interesse privato dove si interviene e ci sono altre situazioni in cui, seppur di grande interesse pubblico, non si interviene perché di privati, ma si mettono in programma promesse per raccogliere consensi e illudere la gente. Laddove si vuole si interviene in qualche modo in altre situazioni che riguardano la cosa pubblica, ci pensa il tempo a mettere le mani, proprio come si è verificato con le mura, un esempio esplicativo che non lascia dubbi. Nessuno vuole togliere a Massa il suo valore storico grazie al patrimonio artistico e architettonico che possiede, ma neppure si deve fare gli ipocriti nascondendo le evidenze che da decenni ne rovinano l’immagine – termina il comunicato –, turbano il decoro e ne non danno certo l’immagine che Massa si merita”.