Home Colline Metallifere “Il suono nel colore”: le opere di Rita Patti in mostra alla galleria Spaziografico

“Il suono nel colore”: le opere di Rita Patti in mostra alla galleria Spaziografico

L'inaugurazione è in programma sabato 30 settembre

di Redazione
0 commento 122 views

Massa Marittima (Grosseto). “Il suono nel colore”, mostra personale di Rita Patti, aprirà sabato 30 settembre, alle 18.00, alla galleria Spaziografico, in vicolo del Ciambellano, a Massa Marittima, con l’inedita presentazione dello psicologo e psicoterapeuta Achille Aguggeri.

Una mostra che fa entrare il pubblico in un mondo in cui i colori e le forme interagiscono armonicamente tra loro, quasi a toccare delle vere e proprie sonorità, fatte soprattutto di vibrazioni e emozioni.

E, insieme alle vibrazioni cromatiche, viaggiano anche le vibrazioni sonore: sabato 7 ottobre, alle 18.00, per la 19^ Giornata del Contemporaneo, l’artista allestirà in galleria un set armonico di campane tibetane, le farà vibrare in sintonia con i colori e, con i movimenti del corpo, interpreterà questo magnifico risuonare che richiama la scala armonica universale. L’iniziativa si intitola “The body, the sound”.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, ad ingresso gratuito, dalle 16.30 alle 19.

La mostra

“Un giorno chiesero a Jackson Pollock se ci fossero delle forme significanti nelle sue opere, da cui partire per una lettura oggettiva e identificativa, perché non era facile scorgerle….– dichiara lo psicologo Achille Aguggeri -. Pollock rispose candidamente ‘Certo che ci sono, basta che l’osservatore guardi bene nella sua mente!’. Ecco, con le rappresentazioni di Rita Patti avviene la stessa cosa: un costrutto realizzato ed offerto allo sguardo dell’osservatore, che è libero di goderne, interpretando linee, forme, colori, evanescenze e scoppi di luce, come la sua mente comanda.  Sono suggestioni sufficientemente ambigue, tanto da creare, a loro volta, nello sguardo di chi osserva, risonanze intime, soggettive ed esclusive. Come nel test di Rorschach, dove le macchie sono create ed offerte in pasto al ‘consumatore’ che reagisce, tramite il meccanismo proiettivo, rievocando le sue immagini interiori, ovvero la sua esperienza di vita, o parti di essa … anche quando non ne è consapevole pienamente, e dunque si esprime”.

“Nelle opere di Rita Patti c’è così tanto colore cangiante, ci sono così tante forme in movimento e tanti segni dentro altri segni atti a divenire, che non puoi non pensare alla metamorfosi della vita, al flusso delle emozioni, al tempo che scorre attorno e dentro di te – continua lo psicologo. ‘Panta Rei… os Potamos’, dicevano gli antichi Greci, si è vero, tutto scorre come l’acqua del fiume. E proprio l’acqua è protagonista nelle sue opere, così come la materia nei suoi vari stati, e l’aria, ed il cielo con le sue nuvole, ed i fondali marini, così mirabili ed affascinanti che ti immergeresti per confonderti e diventare parte di essi. Ecco le forme, ecco le emozioni. L’artista è maestra nel provocare ed ammaliare l’osservatore… perché lei stessa nel realizzare le sue opere, ne siamo certi, deve aver vissuto un sogno, il suo sogno, e ce lo offre appoggiato su una base, perché anche noi si possa rievocare oniricamente immagini ed emozioni, in dialogo diretto con lei. A tratti, è come se l’artista ci spronasse ad andare oltre, quando ci soffermiamo sull’opera che maggiormente ci ammalia, per ascoltare il suono del colore, perché le emozioni ad esse collegate sono vibrazioni interiori che si esprimono con un timbro, a volte dolce e seducente, altre secco e deciso. Ascoltate queste opere, perché in quei fondali colorati e in quelle evanescenze aeree e in quegli squarci di luce forse potreste sentire il vostro suono interiore, che solo quel colore è stato capace di portare in superficie, così come si usa fare nelle terapie olistiche, che utilizzano le potenzialità delle vibrazioni sonore per ricondurre la persona ad uno stato di benessere fisico, mentale e spirituale”.

“Un’ultima suggestione: prima di uscire dalla mostra, permettetevi di girare il rullo sul quale è sistemata un’altra opera della pittrice. E’ un gesto arcaico e sapiente, semplice ma denso di significati simbolici che la conoscenza e la saggezza umana di alcuni popoli ha elevato a rito – termina lo psicologo -. E’ un’altra esperienza individuale. A voi concedervela…”

Lascia un commento

* Utilizzando questo form si acconsente al trattamento dati personali secondo norma vigente. Puoi consultare la nostra Privacy Policy a questo indirizzo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: