Bagno di Gavorrano (Grosseto). Penultimo appuntamento a Bagno di Gavorrano per festeggiare i 50 anni della Casa del Popolo.
Il programma
Proprio domani, sabato 23 settembre, ricorrono i 50 anni dall’inaugurazione e alle 17 è in programma l’incontro dal titolo “Quel 23 settembre di 50 anni fa”. Introduce Daniele Reali, giornalista e direttore de Il giunco. Durante la cerimonia saranno consegnati alcuni riconoscimenti a chi ha permesso alla Casa del Popolo di vivere in questi anni e sarà proiettato il filmato originale dell’inaugurazione.
Alle 21 è previsto lo spettacolo “Di quando. Storie di personaggi e fatti non puramente casuali” di e con Gianmarco Nucciotti, con la regia di Manfredi Rutelli. C’è una valigia culturale, quella che ci viene consegnata dalle esperienze della nostra vita. È qui, nella nostra mano. La vediamo, la sentiamo. Ne abbiamo consapevolezza. E poi c’è uno zaino appeso alle nostre spalle che sta lì, nascosto alla vista. Neanche ne avvertiamo il peso, eppure c’è. È l’altro bagaglio culturale, quello fatto di esperienze che non abbiamo vissuto. Sono le vite, il passato di altri che ci hanno preceduto. È la storia profonda dell’umanità, della nostra società. O magari, e forse soprattutto, della nostra comunità. Gli accadimenti piccoli o giganteschi che sono arrivati a noi attraverso racconti di racconti. Storie lontane e ripetute, a volte persino abusate, che ci parlano di come – e di quando – il flusso del tempo ci ha investiti. Di come e di quando è arrivata ciò che chiamiamo “modernità”. Di quando questa “modernità” non c’era, o era semplicemente altro. Di quando sono arrivate le automobili, la corrente in casa, l’acqua dal rubinetto, la tecnologia, il benessere. Di quando tutto questo non è piovuto dal cielo, ma ci è stato consegnato da mani sudice, stanche, screpolate. È per quelle mani che dobbiamo essere orgogliosi e tenere viva la mente dei ricordi. “Di quando”, è il racconto brillante di storie vere, storie di miti che non torneranno più.
In chiusura, alle 23, per “Filmallundici” è in programma “Berlinguer ti voglio bene” di Giuseppe Bertolucci, un cult per celebrare questi festeggiamenti.