Home Attualità La sede della Cgil si rifà il trucco: una conferenza e una festa per celebrare l’evento

La sede della Cgil si rifà il trucco: una conferenza e una festa per celebrare l’evento

L'iniziativa è in programma il 9 novembre

di Redazione
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Massa Marittima (Grosseto). Due giorni dopo l’anniversario dei 40 anni della Cgil di Follonica, è la Camera del lavoro di Massa Marittima a festeggiare.

Cgil e Spi Cgil Grosseto, infatti, hanno organizzato il 9 novembre una coppia di eventi nella città del balestro: una presentazione di un vero e proprio appuntamento, con la storia sotto forma di libro, e una festa per la ristrutturazione della sede della Cgil di Massa Marittima.

Il libro e la festa

Il libro “Le Camere del lavoro di Massa Marittima e Follonica“, di Silvano Polvani, sarà presentato alle 9.30 nella sala congressi al Palazzo dell’Abbondanza, in via Carlo Goldoni.

La festa per la ristrutturazione della sede Cgil seguirà la presentazione del libro e prenderà il via alle 1.:30 alla sede della Camera del Lavoro. Lo spettacolo offerto dagli sbandieratori e musici massetani sarà seguito da un aperitivo.

La presentazione del libro porterà anche testimonianze di chi ha vissuto la storia della Camera del lavoro massetana e di chi ha contribuito al suo nuovo aspetto. L’evento, coordinato da Gianfranco Biondi, ospiterà il saluto del sindaco di Massa Marittima, Irene Marconi, e la relazione dell’autore del volume: Silvano Polvani, giornalista e scrittore.

Sarà la volta poi della testimonianza di Roberto Stefanelli, ex segretario della Cgil, e di Andrea Pistolesi, architetto progettista della ristrutturazione della sede Cgil di Massa.

Monica Pagni, segretaria generale della Cgil Grosseto, con il suo intervento concluderà l’evento.

1896 – 2024: la Camera del lavoro di Massa Marittima e la nuova sede

Il volume di Polvani, ricco di foto d’epoca che arricchiscono il racconto, inizia proprio dagli esordi delle rivendicazioni dei minatori a Massa Marittima. Preparando poi il ricordo e gli sviluppi di quella “lotta dei cinque mesi” che sembrò un fallimento per i lavoratori, ma che invece dette loro un futuro più degno. Il germoglio delle conquiste che arrivarono dopo, infatti “Era tutto contenuto nella piattaforma rivendicativa dei minatori – racconta Polvani nel libro – che portarono avanti con coraggio e determinazione e che fu fatto proprio dalla comunità con un’espressione di solidarietà e una richiesta di giustizia sociale mai viste prima di allora”.

Quella Camera del lavoro che affiancò i lavoratori e le lavoratrici nel loro quotidiano, particolarmente evidente nella recente storia mineraria di Massa Marittima, è la stessa che i socialisti Gaetano Poli, Pietro Ravagli e Fabio Vecchioni fondarono nel 1896 e che ci è riconsegnata con una sede ristrutturata oggi, nel 2024. Si tratta della stessa Camera del lavoro che, grazie a operatrici e operatori, delegati e delegate, pensionate e pensionati, rappresenta ancora uno porto sul futuro al quale molti sanno di poter fare sicuro attracco.

“I quasi trent’anni (1975-2004) vissuti all’interno delle strutture della Cgil della zona delle Colline Metallifere – dichiara Erio Giovannelli, segretario dello Spi Cgil Grosseto – mi hanno permesso di conoscere e coltivare amicizie vecchie e nuove mai scalfite né dal tempo, né dalle tante discussioni e anche divergenze dimostrate di fronte a scelte sindacali. Tutte compiute, devo dire, sempre e comunque con la convinzione che fossero utili agli interessi di chi rappresentavamo, iscritti e non”.

“Ci sono organizzazioni e luoghi fisici che trascendono la propria origine, la propria rappresentanza tradizionale – dichiara Monica Pagni, segretaria generale della Cgil Grosseto -. Per assurgere poi a punti di riferimento di tutti i cittadini di una comunità. Diventando un ‘porto sicuro’. La Cgil è per questo un esempio concreto. Un’organizzazione universalista, dai connotati quasi istituzionali, alla quale è riconosciuto questo status ‘extraterritoriale’. Per la sua storia ultracentenaria. Per l’autorevolezza di chi l’ha rappresentata nel tempo. Perché ha saputo cogliere le aspirazioni di tante persone, oltre il perimetro dei propri militanti, a ogni tornante significativo della storia”.

“La Camera del lavoro di Follonica e la rinnovata, ma storica, sede della Camera del lavoro di Massa Marittima, sono invece l’incarnazione materiale dei valori che la Cgil rappresenta – conclude Pagni – I porti accoglienti, ‘aperti ai venti e ai forestieri’ potremmo dire citando Luciano Bianciardi, che tutti conoscono nella loro comunità e dove tutti, prima o dopo, per un motivo o per un altro, sono stati almeno una volta nella vita. Per questo, ricordare l’importanza delle attività di Camere del lavoro come quelle di Massa Marittima e Follonica non diviene più un semplice esercizio di memoria, ma ci serve per tracciare una direzione utile a capire quale dovrà essere rotta del nostro futuro”.

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