Roccastrada (Grosseto). Mercoledì 24 luglio si terrà la consueta commemorazione dell’anniversario della strage perpetrata a Roccastrada ad opera di squadristi fascisti il 24 luglio 1921.
Alla cerimonia di deposizione della corona di alloro, che si svolgerà alle 9.30 nell’androne del palazzo comunale dove è posta la targa commemorativa, parteciperanno il sindaco Francesco Limatola, rappresentanti dell’Isgrec (Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea) e una delegazione dell’Anpi di Grosseto.
“La volontà ancora attuale di questa amministrazione – dichiara il sindaco Francesco Limatola – è quella di mantenere viva la memoria collettiva per le generazioni future con lo scopo di restituire un quadro storiografico circostanziato di quanto avvenne quel 24 luglio 1921 a Roccastrada, anche per scongiurare che episodi di questa violenza ed intolleranza non si verifichino mai più. Puntualmente, come ogni anno, ricorderemo quel tragico evento con la deposizione di una corona di alloro in memoria dei 10 roccastradini caduti per mano fascista, nell’androne del palazzo comunale dove si trova la lapide a loro dedicata”.
La strage
La strage di Roccastrada rappresenta un episodio noto e citato come fatto di rilevante importanza nella storia nazionale e internazionale delle origini del fascismo. Roccastrada è infatti uno tra i primi esempi di quell’inedito tipo di operazioni che definiscono la nuova fase del movimento fascista: incursioni in camion di gruppi di squadristi, che si concentravano in un paese e devastavano i luoghi simbolo e le case dei “bolscevichi”, costringendo i sindaci a dimettersi sotto minaccia per permettere al prefetto provinciale di nominare ad amministrare il municipio “conquistato” da un commissario fascista.
Messo in atto in vari tempi, a partire dalla lettera di Dino Perrone, segretario politico del Fascio senese, del 6 aprile 1921, in cui si intimavano le dimissioni al sindaco, il tentativo di “conquista” di Roccastrada vide una prima incursione il 2 luglio, da parte dei fascisti di ritorno dagli scontri di Grosseto, seguita pochi giorni dopo dalla spedizione vera e propria del 24 luglio, con la rappresaglia effettuata dagli squadristi in seguito alla morte del loro compare Ivo Saletti, che costò la vita a dieci roccastradini.