Massa Marittima (Grosseto). “Quella del 1941 fu per mio padre una Santa Barbara particolare, passata fuori da casa e lontano dai suoi cari, l’ultima sul territorio italiano, poi inizierà il suo lungo viaggio prima al fronte balcanico e successivamente nei campi di lavoro della Germania”.
A dichiararlo è Luciano Fedeli, esponente politico di massa Marittima.
“Senza saperlo la patrona del Genio, che è anche quella dei minatori, lo avrebbe accompagnato anche nel dopoguerra nei suoi 30 anni di lavoro nelle viscere della miniera di Niccioleta – continua Fedeli -. Nella foto in alto, la lettera con la quale gli veniva consegnato, come ai suoi commilitoni, un assegno di 20 lire quale riconoscimento a chi ‘vegliava sulle sorti della Patria’. Accanto una busta paga della miniera di Niccioleta per quel lavoro definito, non senza motivo, ‘l’ultimo pane'”.
“Un pensiero a tutti i nostri minatori che hanno passato un’esistenza in quel buio profondo della miniera – termina Fedeli – ed ai tanti che dalla miniera non sono più tornati dai loro cari perché ‘la miniera come t’ha dato ti si porta via, la miniera t’ammazza’”.