Massa Marittima (Grosseto). “Voglio esprimere da parte mia e di tutta la mia famiglia un sincero ringraziamento a tutti coloro che ci sono stati vicini ed hanno partecipato con affetto al nostro grande dolore”.
A dichiararlo è Carla Burgassi, vedova del professor Bruno Bianchi, storico professore dell’Iti di Massa Marittima, morto recentemente.
Bruno Bianchi.
Era il 1983 quando vennero festeggiati i primi venti anni della nascita della specializzazione chimica a Massa Marittima e proprio in quell’occasione Bruno Bianchi scrisse, in un opuscolo stampato nell’occasione, un bell’intervento sul potenziamento dei laboratori di chimica nell’istituto, potenziamento per il quale proprio Bianchi aveva lavorato con assiduità e costante impegno.
Una specializzazione, quella chimica, che è sempre attuale e che ha forgiato numerosi periti che hanno trovato collocazione lavorativa anche sul territorio nella produzione scarlinese del biossido di titanio, oggi Venator.
Quell’anno vide coinvolgere moltissimi diplomati dell’istituto che si ritrovarono in “festa” per celebrare i primi vent’anni della specializzazione e poi in una conviviale al Pelagone.
Grande animatore dell’iniziativa fu, oltre che a Bruno, anche il professor Augusta, promotore del ritrovo e altra macchina da guerra che contribuì alla crescita dell’Iti e della specializzazione chimica.
Proprio dalla pubblicazione del 1983 il preside, professor Ireneo Mazzolani, ricorda i pionieri che costruirono la specializzazione chimica a Massa Marittima. Queste le sue parole: “Un sincero riconoscimento vada ai docenti che operarono nei primi anni e che con la loro competenza, passione e disponibilità hanno dato un’impronta indelebile al corso ‘chimico’ (i professori Wilfrido Augusti, Bruno Bianchi, Mario Innocenti, Giuseppina Castiglione, Calogero Augusta, Maria Cirrone Paoli, Roberto Mura ed altri)”.