Home GrossetoAttualità Grosseto “I fatti vostri”: il maestro Morgantini ringrazia l’ospedale Sant’Andrea durante la trasmissione

“I fatti vostri”: il maestro Morgantini ringrazia l’ospedale Sant’Andrea durante la trasmissione

di Redazione
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Il maestro Maurizio Morgantini, direttore del coro di Santa Barbara di Massa Marittima, a Roma, ospite della trasmissione “I fatti vostri”, dove ha potuto raccontare la sua storia insieme all’ortopedico Bozzi, medico nell’ospedale di Massa Marittima, che lo ha operato e gli ha consentito il recupero della mano.

Morgantini, a seguito di una caduta, si era procurato una brutta frattura alla mano che poteva pregiudicargli la funzionalità per poter continuare a suonare il pianoforte. Questo non è accaduto, grazie all’intervento del reparto di ortopedia nell’ospedale di Massa Marittima eseguito a Bozzi, che gli ha consentito di recuperare la funzionalità dell’arto, che è stata dimostrata in diretta durante la trasmissione con l’esecuzione di un brano di Bach.

Soddisfazione per il maestro, che ha potuto proseguire la sua attività che aveva iniziato da piccolo con il padre, che ha voluto ricordare per questo, e per il professionista che ha eseguito l’intervento.

Oltre all’intervento eseguito dai medici ortopedici, Morgantini ha potuto contare anche sulla riabilitazione condotta con estrema professionalità ed attenzione dalla fisioterapista Camilla Cigna.

“Un ringraziamento anche per il personale del pronto soccorso e infermieristico che hanno operato con professionalità e umanità. Morgantini aveva dedicato, a seguito della vicenda, ai medici dell’ospedale un concerto per ringraziare – si legge in una nota del Tavolo della salute pubblica -. Anche in altre occasioni il maestro ha fatto riferimento all’episodio ed ha voluto rimarcare come queste eccellenze che si trovano negli ospedali più piccoli debbano essere tutelate, rilanciando queste strutture che sono un vero patrimonio per il territorio ed un servizio indispensabile per i cittadini, evitando di ridurre o tagliare i servizi, ma investendo e rendendoli funzionali per il bene delle comunità. Un esempio, questo, che dimostra quanto mai necessaria l’attenzione a non ridurre le strutture ospedaliere periferiche a soli ambulatori, ma funzionali ad attività e prestazioni che sono un valore aggiunto perché non si perdano non soltanto posti di lavoro e servizi, ma anche motivazioni per restare e vivere in queste realtà“.

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