“Caro Leonardo, bene hai fatto con la tua nota ad invitare Fratelli d’Italia a chiedere a me sul tuo operato in merito ai gessi rossi quando ricoprivi l’incarico di presidente della Provincia Grosseto, ma anche di sindaco di Roccastrada, considerato che abbiamo affrontato il problema, e non soltanto quello, chiaramente su fronti politici molto diversi“.
A dichiararlo è Moreno Bellettini, presidente del circolo Fratelli d’Italia Roccastrada e membro della direzione provinciale.
“Noto nel tuo scrivere – prosegue Bellettini – una riflessione stizzita, ma apprezzabile, quando affermi che non ti senti vicino ai ‘tuoi compagni senatori del Pd’ che hanno approvato lo studio scientifico, giungendo a ‘conclusioni apocalittiche, pur non avendo visto Scarlino forse nemmeno su Google’, come del resto la tua collega Monia Monni, assessore toscano all’ambiente, che nella sua intervista pubblicata continuava a scambiare il sito di Montioni con il paese di Montieri. Si, caro Leonardo, forse era meglio se prima lo chiedevano a te”.
“Considerato poi che quanto riportato dalla Commissione parlamentare è stato elaborato dalla tua parte politica, e non dal senatore di Fratelli d’Italia La Pietra – commenta Bellettini –, il quale non ha fatto altro che prenderne atto e chiedere lumi su quanto i tuoi compagni senatori e altri avevano messo ‘nero su bianco’. Sempre nella tua nota affermi ‘Che è stata fatta chiarezza e che non vi è stato nessun sforamento dal dover parlare di inquinamento o criticità ambientali’, e che quanto riportato nella relazione parlamentare, a differenza di quanto fornito dall’ Arpat, non fornisce nessun dato scientifico. Se quanto affermi è vero, non posso che essere soddisfatto, visto che il nostro consenso al ripristino ambientale nella cava di Montioni è stato dato con fiducia, a fronte dei dati e delle risultanze fornite ed illustrate dai tecnici preposti a studiare il sito e controllare nel tempo il buon andamento del ripristino, nel rispetto di tutti i parametri inquinanti stabiliti dalle norme europee, nazionali e regionali, fino ad arrivare alla conclusione del ripristino, con impatto finale visivo, più vicino possibile al contesto originale ante escavazione”.
“Leggendo quanto riportato sulla stampa – continua il presidente del circolo di Fratelli d’Italia -, noto con piacere che anche tu, chiedi fermamente che la società si attivi finalmente in concreto per ridurre la quantità, così da migliorare la qualità del rifiuto, e che i gessi devono essere collocati in cave compatibili, e non proporre come in passato siti non idonei come la cava della Bartolina, quest’ultima prossima all’alveo del fiume Bruna. Altro punto da noi sempre auspicato è che le decisioni devono essere tecniche, e non politiche, ed è per questo che condivido le richieste del nostro senatore Patrizio La Pietra, basate su relazioni tecniche della Commissione, che, oltre a mettere in evidenza i milioni di euro risparmiati dalla multinazionale, ha fatto domande più che legittime: chi è che ha sbagliato o non dice la verità? L’Arpat, la politica di Governo della regione Toscana o la relazione tecnico-politica nazionale fornita dalla Commissione parlamentare?“
“Concludo auspicando la fine dei vari dibattiti sterili e solo di passerella invocati da tanti, invece occorrono chiarimenti definitivi su chi ha fornito dati o relazioni giuste e chi invece non lo ha fatto, per poi verificare se la responsabilità di questo contrasto istituzionale sia stato dei tecnici, della politica locale e regionale o dei relatori della Commissione parlamentare. Il tutto per rassicurare i cittadini, il territorio e soprattutto i lavoratori, l’anello più debole di tutto questo percorso, per verificare se gli sbagli, se eventualmente ci siano stati, sono quelli aziendali, o della politica, o dei tecnici“, termina Moreno Bellettini.