“Self-Portrait. Autoriflessioni di giovani artisti dell’Accademia di Brera” è il titolo della mostra che apre i battenti a Massa Marittima lunedì 9 agosto, alle 18, nel Museo di San Pietro all’Orto.
L’evento espositivo è organizzato dall’Accademia di Brera in collaborazione con il Comune di Massa Marittima. In esposizione 39 opere inedite (dipinti, disegni, incisioni, tecniche miste) di studenti ed ex studenti dell’Accademia di Brera, risultato di un progetto dedicato al tema dell’autoritratto, che ha preso avvio da un approfondimento sul celebre autoritratto di Leonardo da Vinci.
I giovani artisti sono stati coordinati dai loro docenti: Paola Salvi, che insegna Semiologia del corpo, e Omar Galliani, che insegna Pittura e che tra l’altro ha un suo autoritratto conservato agli Uffizi. Il percorso si è concluso nell’anno accademico appena trascorso e pertanto gli esiti più recenti sono stati caratterizzati anche dalla interessante riflessione sul proprio sé artistico nel periodo pandemico.
“L’idea di portare a Massa Marittima questa prestigiosa esposizione di opere inedite sull’autoritratto è stata della docente dell’Accademia di Brera, Paola Salvi, che è di origini massetane – sottolinea Irene Marconi, assessore comunale alla cultura –. Il Comune di Massa Marittima ha accolto fin da subito con grande piacere questa proposta culturale, ritenendola interessante, anche perché l’autoritratto porta con sé un’analisi introspettiva carica di significati”.
Il progetto “Self-Portrait”
Gli anni 2019 e 2020 sono stati interessati dal centenario della morte di due grandi artisti, Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio. L’immagine guida degli eventi celebrativi più importanti è stata per entrambi il loro autoritratto (conservato rispettivamente a Torino, Biblioteca Reale, quello di Leonardo, e a Firenze, Galleria degli Uffizi, quello di Raffaello).
Con un gruppo di giovani artisti di particolare valore, studenti ed ex studenti dell’Accademia di Brera, è stato avviato un confronto che, a partire da questi esempi storici e attraversando la storia dell’arte fino alla contemporaneità, ha dato vita a opere inedite di differenti sensibilità, con una notevole attenzione al disegno e alla grafica incisa. Infine, la recente esperienza dovuta all’epidemia di Sars-CoV-2, con i conseguenti periodi di lockdown, ha enfatizzato momenti di autoanalisi, fornendo, pur in una situazione di dramma collettivo, nuovi elementi e spunti di riflessione sul proprio sé artistico.
L’obiettivo fondamentale della continuazione del lavoro è stato quindi quello di perfezionare e portare a conclusione questa ricerca, collegandola anche a tale nuova realtà. Il lavoro, continuato mediante le modalità tradizionali e i nuovi metodi acquisiti con la didattica a distanza, ha favorito lo scambio interdisciplinare con gli esiti artistici che si presentano per la prima volta in questa mostra.
Espongono: Noemi Balu, Andrea Bigoni, Luigi Cennamo, Alessia Eva Cerioli, Rachele Cicerchia, Arianna Costantini, Vincenzo Cuccaro, Silvia Cucchi, Valentina Daga, Michele D’Amico, Livia De Magistris, Valentina Diena, Gabriele Mauro Farina, Giulia Federico, Francesco Gianatti, Giacomo Giori, Luisella Girau, Katia D. Greco, Zhuowei Hu, Nan Jiang, Silvia Listorti, Cristina Lonardoni, Simone Macciocchi, Andrea Mirabelli, Leonardo Prencipe, Alba Qarri, Fabiana Rosata, Natalia Shchedrova, Anna Chiara Stagi, Banghua Sun, Meruyert Temirbekova, Olga Timganova, Denise Valenti, Alice Vercesi, Jessica Vigna, Haijiayi Zhang.
La mostra è visitabile fino al 3 ottobre. In particolare, fino al 15 settembre sarà aperta tutti i giorni, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Dal 15 settembre il lunedì il museo è chiuso, pertanto sarà visitabile dal martedì alla domenica con orario dalle 9.30-13 e dalle 15 alle 19, fino al 3 ottobre.
Per visitare la mostra è necessario acquistare il biglietto di ingresso al museo (5 euro intero; 4 euro ridotto).
San Pietro all’Orto è un museo di rilevanza regionale, in cui sono conservati capolavori dell’arte del Due-Trecento, tra cui la Maestà di Ambrogio Lorenzetti e le sculture di Giovanni Pisano.