“È appurato che siamo in un periodo dove la cultura del profitto prevale sulla realtà delle cose, aiutato da una politica alimentata di pseudo partiti, molti che si dichiarano di sinistra, ma che si rifanno ad un conservatorismo e a un liberismo amico dei poteri forti“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Daniele Gasperi e Lorenzo Pozzo, per la segreteria del Pci di Massa Marittima.
“Succede ormai che il Paese reale viene svenduto per pochi centesimi di euro per alimentare guerre tra poveri, fanatismi e il cittadino, spesso senza accorgersene, si ritrova con servizi mal funzionanti, ridotti e talvolta soppressi – continua la nota -. La segreteria del Pci è da tempo che analizza alcuni aspetti delle frazioni del nostro comune, che soffrono la carenza di servizi e attenzioni più del capoluogo, il quale, è bene ricordare, versa in condizioni di criticità. È un continuo, inesorabile e lento cammino, aiutato quest’anno dalla pandemia, ma sorretto da alcuni anni da politiche accentratrici indirizzate a fare cassa e risparmiare, così nelle periferie si vedono ridurre beni e servizi essenziali”.
“Valpiana, oltre alla posta funzionante un giorno si e uno no, da più di un mese non può usufruire dello sportello bancomat. Solidali anche gli uffici delle frazioni di Prata e Tatti, dove il servizio postale è stato ridotto sempre con la solita logica: ridurre i costi alle spalle dei lavoratori precari il lavoro e privare i cittadini, soprattutto delle fasce più deboli, del servizio. Però tutto va bene – sottolinea il Pci -. Se poi si guarda l’arredo urbano e la sicurezza sulla viabilità cadono le braccia. Strade e vie con buche e dissesti pericolosi per circolazione e pedoni, abbandono di rifiuti, cassonetti maleodoranti e semidistrutti, questa situazione è diffusa su tutti i centri abitati del comune. Se provi a protestare, come hanno provato i cittadini di Tatti, nessuno risponde, quasi come si volesse punire quella comunità per il risultato non favorevole delle ultime elezioni. L’immagine di tutto questo la rende il mattatoio di Prata, edificio abbandonato dove sono state spese promesse, ma resta giorno dopo giorno lì ad aspettare gli eventi. Un magazzino pericolante, incustodito, avvolto da erbacce e soprattutto dal silenzio che è sceso nella nostra comunità e sembra l’unico bene che prevale su tutto il resto. Molte altre immagini, postate sui social da semplici cittadini, o esempi potrebbero essere documentati come prove di una situazione non cerro tra le migliori”.
“Emblematico è poi il caso dell’attività di Pian dei Mucini, costretta alla chiusura per un fine settimana per mancanza d’acqua, un altro esempio di servizi pubblici inefficienti dove le responsabilità vengono rimbalzate e la conclusione non si intravede ed intanto l’economia, che si basa su piccole attività e imprese, soffre. Se guardiamo il Castello di Monteregio è e rimane da anni lì tentennante, aggredito, come giorni fa da un incendio, probabilmente doloso, dovuto all’incuria e all’abbandono di un patrimonio che è vero che sia di proprietà della Asl, ma anche e soprattutto patrimonio storico della nostra città. Un quadro poco edificante – concludono Gasperi e Pozzo – per un paese in cui, se la volontà fosse virtù, si potrebbe quanto meno pianificare e progettare qualcosa di organico e lungimirante per conservare e risolvere le criticità piccole e grandi utili e patrimonio dei cittadini. Detto questo ci sembra che la logica sia quella di pensare ad altro, in un contesto dove chi governa non accetta critiche e proposte, ma tende a conservare ciò che li rende invulnerabili. Non è così che si fa politica, la politica è salvaguardia e tutela di tutti i cittadini e un’amministrazione deve saper cogliere le difficoltà e il malessere del cittadino e, dove non arriva, impegnarsi per garantire il servizio“.
