E’ stato approvato nell’ultimo Consiglio comunale il documento di intenti, nonché la volontà di adesione all’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere da parte del Comune di Roccastrada. L’ingresso vero e proprio potrà avvenire solo dopo la modifica dello statuto dell’Unione, che avverrà non oltre la fine del 2019.
Il documento è stato approvato a larga maggioranza, con una sola astensione.
“La scelta di Roccastrada è motivata dalla necessità di adeguare il ruolo ed i compiti della pubblica amministrazione ad una società che sta cambiando e che per stare al passo con i tempi deve assumere un ruolo in cui il cambiamento deve essere governato e non subito; ed oggi, in una situazione complessiva in cui le risorse disponibili sono decisamente inferiori rispetto al passato, si rende indispensabile affrontare una riorganizzazione per ottimizzare e condividere scelte su territori geograficamente affini – si legge in un comunicato del Comune di Roccastrada -. E’ necessaria una forte spinta innovativa per la riorganizzazione dei servizi di ciascun ente, con il fine di ottimizzare le procedure e la capacità di spesa e garantire, cosi, una programmazione razionale ed efficace, una drastica semplificazione e velocizzazione dell’azione amministrativa, servizi di buona qualità, una pressione fiscale contenuta, investimenti in grado di fronteggiare le istanze della modernità“.
“I Comuni già aderenti all’Unione, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo e Montieri, ed il Comune di Roccastrada – spiega il sindaco Francesco Limatola -, infatti, possiedono molteplici affinità (omogeneità territoriale ed economica) ed hanno intrapreso circoscritti e condivisi percorsi amministrativi: appartenenza alla stessa Società della salute; alla Rete bibliotecaria provinciale; al Parco minerario delle Colline Metallifere; all’Ambito turistico Maremma Toscana Area Nord; alla Strada del vino e dei sapori Monteregio di Massa Marittima; al Far Maremma scarl per la gestione dei fondi comunitari secondo il metodo leader; esperienze di gestione associate tramite convenzione. Per questi motivi l’auspicato ingresso del Comune di Roccastrada nell’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere deve rappresentare l’occasione, anche per i Comuni già membri, di una complessiva riponderazione dell’Unione medesima, che dovrà passare, inevitabilmente, per l’adeguamento del suo statuto capace così di esprimerne la mutata realtà amministrativa”.
“L’ingresso nell’Unione dei Comuni è un procedimento naturalmente complesso – prosegue Limatola -, al cui interno saranno coinvolti i diversi organi degli enti interessati e le cui deliberazioni dovranno essere assunte con maggioranze qualificate ed all’interno di una tempistica rigida e ben definita. Proprio per queste sue caratteristiche è bene che, almeno sulle direttrici fondamentali, i quattro Comuni coinvolti possano già ritrovarsi d’accordo declinando, concordemente, gli obiettivi strategici che gradualmente s’intendono perseguire. L’auspicio che con tale mozione si nutre è che essa possa davvero servire quale primo e fondativo passo di un’Unione rinnovata e protagonista del suo territorio. E questo percorso passa attraverso due principale modalità:
1 )il rafforzamento e l’ottimizzazione delle gestioni già in essere;
2) l’analisi e l’individuazione di ulteriori ambiti di interesse realmente sovracomunali e perciò tali da potersi ricondurre ad una sovracomunale gestione”.
Le principali azioni da mettere in campo sin da subito
L’obiettivo condiviso da parte dei quattro Comuni è quello di mettere in campo sin da subito azioni ed ambiti specifici per i quali si ritiene necessaria fin da subito una riorganizzazione per fornire risposte immediate alla società ed alle richieste che cambiano:
- rivisitazione della gestione associata della Centrale unica di committenza, che la arricchisca anche di competenze in materia di progettazione di quegli interventi più rilevanti e di maggiore spessore, sicuramente nel campo dei lavori pubblici, ma anche per forniture e servizi complessi o di interesse generale;
- previsione di un ufficio unico per il piano strutturale intercomunale affidandone allo stesso anche la redazione degli strumenti attuativi;
- avvio della gestione associata delle competenze in materia di vincolo idrogeologico, dell’ambiente e delle tutela del paesaggio, particolarmente importante anche per i rapporti che legano i Comuni alle Autorità di ambito ottimale per i rifiuti e le risorse idriche e ai relativi gestori dei servizi;
- costituzione di un ufficio reperimento fondi e finanziamenti extra-comunali e la redazione e gestione di progetti d’area finalizzati allo sviluppo economico e sociale del territorio;
- istituzione e/o potenziamento di apposito ufficio /organismo che dia nuovo impulso all’obiettivo della digitalizzazione.
Queste sono solo alcune delle linee di indirizzo sulle quali i Comuni intendono avviare sin da subito una condivisione, ma l’auspicio è quello di un raccordo totale tra gli organi politico-amministrativi e la struttura burocratica dell’ente capaci di tradursi in input uniformi, coerenti e, possibilmente stabili nel medio periodo con il fine comune di ricercare le massime sinergie possibili per migliorare la programmazione, il monitoraggio, il controllo e la valutazione delle attività degli enti associati e quindi, di utilizzare parte delle risorse risparmiate per mettere a sistema alcuni ruoli e strumenti atti allo scopo.