Ieri, intorno alle 12.30, i militari della Stazione Forestale Carabinieri di Grosseto sono intervenuti presso la Tenuta della Pescaia, dove era stato segnalato il ritrovamento di un cinghiale preso da un laccio di cattura.
All’arrivo della pattuglia, l’animale, una femmina di circa 70 chili, era in buone condizioni, molto spaventato, e si dimenava con violenza per liberarsi da quel cappio d’acciaio che qualche bracconiere ha teso nei boschi dell’antica tenuta dei Tolomei.
Fin da subito, la liberazione dell’animale è stata molto complicata e per questo motivo è stato necessario l’intervento di Matteo Galdi, titolare dell’omonima azienda di Ribolla, esperto in catture di animali selvatici, che ha assicurato che l’operazione avvenisse senza danni per il cinghiale.
Appena ridata la libertà all’animale, a seguito di un’ulteriore ispezione, sono stati ritrovati nella zona e sequestrati altri sette lacci di cattura. I militari ipotizzano di effettuare eventuali approfondimenti sul rilievo del Dna per individuare il profilo genetico del responsabile.