“A ‘bocce ferme’ e con la cautela dovuta ad un’indagine ancora incorso, preso atto della decisione, sicuramente suffragata da perizie e da nuove normative che rispettiamo, ma che non condividiamo, veniamo ad esternare alcune considerazioni in merito alla scuola di Ribolla”.
Moreno Bellettini e Simonetta Baccetti, rispettivamente coordinatore e consigliere comunale di Insieme per Roccastrada, commentano il dissequestro della scuola di Ribolla.
“Questa decisione è in linea con quanto stabilito dal Ntc 2018 che riduce il rischio per gli edifici esistenti – spiegano Bellettini e Baccetti -. Siamo passati dalla richiesta di sicurezza quasi seria ad una molto morbida riduzione del rischio sismico. Il tutto sembra giustificato dalla carenza di risorse che impedirebbero la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici; ci auguriamo di no, visto, che la riduzione del rischio, di fatto, non garantisce la sicurezza, ma soltanto una non responsabilità di chi dovrebbe intervenire per far rispettare i parametri di sicurezza stabiliti dalle normative“.
“Tornando, nello specifico, al sequestro della scuola di Ribolla assurto a fatto nazionale, con la probabilità di molti casi analoghi in tutta Italia, per caso, o forse no, il Governo Gentiloni, invece di stanziare fondi per rendere sicuro il patrimonio immobiliare pubblico, a fine legislatura, ha modificato i precedenti parametri di rischio sismico per gli edifici pubblici esistenti, comprese le scuole, abbassando l’asticella del rischio da 1 a 0,6 (il plesso in oggetto era stato quantificato in 0,9) – sottolineano Baccetti e Bellettini -. In pratica, le Nuove tecniche costruzioni (Ntc, ndr) stabiliscono che gli studenti e i bambini, che fino a pochi mesi fa non potevano essere ospitati nei loro plessi per rischio di crolli totali e parziali, oggi possono tranquillamente frequentarli, non soltanto per lavori di consolidamento eseguiti, ma perchè qualcuno ha stabilito di abbassare l’asticella della sicurezza. La nostra fiducia nelle istituzioni e nella legge non ci impedisce di pensare ‘all’atto di magia’ incomprensibile, che ha reso sicure scuole fino a pochi mesi indietro a rischio frane”.
“Messo in chiaro il nostro pensiero, ci auguriamo, per la totale sicurezza dei nostri giovani e non solo, che il nuovo esecutivo spenda meglio i soldi dei cittadini e si adoperi a modificare, verso l’alto, la sicurezza del rischio sismico per gli edifici pubblici, con particolare attenzione ai plessi scolastici, portandolo alla pari degli standard europei, non soltanto per la sicurezza, ma anche per le responsabilità – terminano Bellettini e Baccetti -. Concludiamo confidando che le modifiche all’ Ntc siano patrimonio dei parlamentari eletti per la prima volta a Grosseto e provincia”.