Sabato 5 maggio, alle 17.30, è in programma l’inaugurazione della mostra “I sogni del cielo“, una serie di fotografie di Paolo Buccianti, che propone il tema del sogno ad occhi aperti, con lo sguardo rivolto verso le nuvole e il cielo.
La mostra sarà visitabile alla Galleria Spaziografico in via Goldoni 18, a Massa Marittima, dal 5 al 18 maggio, dalle 16 alle 19.
“A tutti noi è capitato di guardare il cielo e da qui perdersi in certi pensieri, in certi sogni a occhi aperti – spiega il curatore della mostra, Gian Paolo Bonesini -. Paolo Buccianti con questa serie di scatti vuole parlarci dei ‘suoi’ sogni, quelli che molte volte proietta proprio nel cielo e che esprimono il suo animo poetico e segreto. Non è stato facile tirargli fuori quello che aveva in testa, si sa che è schivo per natura e che non ama parlare di sé; tuttavia le immagini sono il suo mondo e quando siamo passati a scegliere quelle da mettere insieme per la mostra, tutto è cambiato: con grande amore ha mostrato le ‘sue’ nuvole, quasi fossero delle creature, prima solo immaginate e poi diventate reali proprio lì, in quel momento, apposta per lui, perfette. Simbolicamente, le nuvole rappresentano un passaggio continuo tra realtà e fantasia. Se si ha la pazienza di guardare per aria, quando il cielo è in movimento, ecco che presto appare la nuvola che c’eravamo aspettati, quella che può dirci tante cose, basta saperle cogliere...”.
“Spesso così evanescenti e mutevoli, altre volte così scure e incombenti sopra di noi… non possiamo afferrarle e forse per questo ci affascinano, senza mai sentirci stanchi di guardarle. Con l’obiettivo puntato verso l’alto, Buccianti ha saputo cogliere la grande variabilità dello spazio e dei colori incontrati non per caso, mantenendo il filo conduttore dei suoi sogni: dall’alba al tramonto, i cieli si susseguono e impongono la sua poetica – termina Bonesini -. Sì, Paolo Buccianti per me realizza una fotografia che fa riflettere per il suo lirismo, la sua purezza e la sua semplicità, proprio come riesce a fare un poeta. Ecco perché i sogni di Paolo sono i sogni di tutti noi, quelli che il tempo ci ha fatto forse dimenticare, ma che rimangono scritti nel cielo. Finisco con un augurio: partendo da qui, che possa ‘guardare’ tutti i cieli del mondo“.