“Da voci della piazza sembra che il presidente Poli parli di un disavanzo del Falusi di oltre i 100 mila euro. Questo, oltre che ad essere negativo per l’istituto, aggraverebbe la sua posizione perché in sede di approvazione del bilancio e nei periodi successivi ha parlato di altre cifre. Significherebbe, se confermato, che è stata nascosta a tutta la comunità la vera entità del debito e la gravità dei problemi“.
A dichiararlo sono Marco Barzanti e Luciano Fedeli, della segreteria del Pci della federazione di Grosseto.
“C’è da chiedersi come il presidente Poli possa continuare a svolgere un ruolo di gestione di un bene pubblico con un comportamento scorretto e non trasparente nei confronti dei cittadini e delle istituzioni – spiegano Barzanti e Fedeli -. Se le voci saranno confermate non si capisce perché il presidente abbia evitato di esporre la realtà dei fatti, abbia evitato un confronto istituzionale e politico ed abbia nascosto all’opinione pubblica la situazione. C’è da chiedersi inoltre, da renziano quale dichiara di essere, se questo modo di agire sia coerente con il codice etico del suo partito che prevede, per uomini e donne che svolgono attività politiche ed istituzionali, di vivere l’impegno sotto l’insegna della responsabilità e, per questo, lo rendono verificabile, misurabile, sentono il dovere dell’ascolto e del confronto, della presenza, di dare conto del proprio operato, favoriscono la trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più inclusive. Non abusano della propria autorità o carica istituzionale per affermare una gestione oligarchica del potere“.
“Forse anche sulle regole del codice etico Poli ha una sua interpretazione, molto personale – sottolineano Barzanti e Fedeli -. Intanto la vicenda arriva in Consiglio regionale, dove i Consiglieri Fattori e Sarti hanno posto un’interrogazione al presidente Rossi prendendo spunto da una nota che il Pci di Grosseto, a firma del segretario Marco Bazanti, del responsabile del Welfare Luciano Fedeli e di Mauro Lrenzini, aveva inviato e contenente una cronistoria e riferimenti precisi sulla questione. Sarti e Fattori del gruppo consiliare regionale SI Toscana a Sinistra hanno chiesto a Rossi, in data 20 settembre, ‘quali azioni intende intraprendere, nell’ambito delle proprie specifiche competenze, visto che la decisione presa dal Consiglio di amministrazione, senza neanche informare le amministrazioni comunali, di esternalizzazione di parte dei servizi assistenziali, non ottempera a quanto previsto dalla normativa regionale in ordine al ruolo del Comune sia di vigilanza e il controllo sull’azienda ma, soprattutto, di adozione degli atti di indirizzo’. E prosegue nel chiedere sempre al presidente della Regione ‘come intende, sempre nell’ambito delle proprie competenze, intervenire per favorire la richiesta fatta da più parti di apertura di un tavolo di confronto per valutare e proporre soluzioni alternative all’esternalizzazione di parte dei servizi assistenziali della Rsa dell’Istituto Falusi‘”.
“Una vicenda – chiudono gli esponenti del Pci grossetano – che dovrebbe far riflettere molto sul ruolo del presidente del Falusi che ha deciso, senza alcuna informazione e confronto, di privatizzare lavoro e servizi facendo pagare a lavoratori e assistiti debiti sui quali, dagli atti approvati e dalle voci di piazza, ancora oggi non se ne conosce l’entità. Il tutto accompagnato da un atteggiamento passivo del sindaco Giuntini, che per portare la questione in Consiglio ha dovuto essere sollecitato dalle minoranze, quasi come se il Falusi non fosse un’articolazione del Comune con una gestione pubblica, ma una società privata. Non c’è che dire: complimenti”.