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Visita del Prefetto, Insieme per Roccastrada attacca il sindaco: l’intervento

di Redazione
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Assenti i consiglieri di minoranza Pieri e Dini. Sindaco, Prefetto e Papini favorevoli alle politiche di accoglienza dei migranti e alle iniziative comunali”.

A dichiararlo è Insieme per Roccastrada, gruppo di opposizione che commenta la visita del Prefetto nel comune maremmano.

Fuori dal coro, la consigliera comunale Simonetta Baccetti, che  rivolgendosi al Prefetto durante il suo intervento in Consiglio comunale, attacca il sindaco e la sua Giunta su ambiente, caserma dei Carabinieri, immigrazione e edilizia scolastica – continua Insieme per Roccastrada -, tacciando la maggioranza di incapacità amministrativa”.

L’intervento di Simonetta Baccetti

Ecco il testo integrale dell’intervento del consigliere comunale di Insieme per Roccastrada, Simonetta Baccetti, durante la visita del Prefetto:

Mi rivolgo al Prefetto della Provincia di Grosseto, quale rappresentante dello Stato sul territorio e garante del rispetto delle leggi e accordi emanati. Con la stessa  importanza  che la sua presenza ha oggi  per questo territorio, vogliamo mettere alla sua attenzione alcuni aspetti che incidono molto sul vivere civile della nostra comunità“.

Caserma dei Carabinieri

Visto che nel suo programma è prevista la visita alle caserme dei Carabinieri del territorio, vogliamo mettere in evidenza l’incapacità dell’amministrazione comunale che non ha saputo negli anni mantenere la caserma a Roccastrada. Nonostante un prestito iniziale di oltre 300.000 euro per acquisire uno stabile destinato ad ospitarla. Dopo anni di chiacchiere, intervallate nel 2008 dall’acquisto della palazzina ex Enel in via del Pino a Roccastrada, e dalla delibera del 2009 inerente il progetto di ristrutturazione e adeguamento della palazzina a caserma, sono seguiti anni di totale inerzia operativa.

Durante questi anni, il Comune poteva benissimo procedere alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’immobile, ottenendo anche lo spostamento della cifra pagata per l’affitto dal privato all’amministrazione comunale e, con un adeguato sforzo, un probabile incremento della cifra medesima, che poteva contribuire in modo determinante al pagamento di un eventuale mutuo. A fronte della proroghe avute negli anni, i cittadini si aspettavano un avvio dei lavori di ristrutturazione e la loro ultimazione in tempo utile, affinchè  i militari potessero spostarsi in una nuova caserma. Caserma che purtroppo oggi non potrà visitare, se non nelle promesse a vuoto del sindaco“.

Migranti

Come Insieme per Roccastrada, preoccupati da probabili scelte tese ad accettare nuovi ‘clandestini’, ribadendo che dovrebbero essere accolti e protetti soltanto veri profughi fuggiti da guerre e persecuzioni, le chiediamo di far rispettare l’accordo sottoscritto dal Governo e dall’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani), il quale limita la presenza dei cosiddetti migranti al 2,5  per 1000 abitanti. Nel caso del comune di Roccastrada, dovrebbero limitarsi ad un numero non superiore alle 25 unità, di gran lunga superato dai nuovi arrivi come risulta dalla comunicazione fornita dai suoi uffici“.

Sponsorizzazioni

“La vogliamo informare che ultimamente, guardando attentamente una serie di pubblicazioni inerenti il Comune di Roccastrada, valide per la promozione del territorio, vicino allo stemma del Comune, gli interventi del sindaco Limatola, dell’assessore Rabazzi e i comunicati stampa pubblicitari dell’ente, siamo rimasti sorpresi e sgomenti nel vedere affiancato al Comune la Eurit S.r.l., alias il ‘Caolino d’Italia’, sponsorizzare le bellezze ambientali del comune di Roccastrada. Una società  responsabile del più grande disastro ambientale perpetrato ai danni del territorio comunale, attraverso lo sfruttamento a ‘cielo aperto’ della miniera del caolino sita in frazione Piloni. Una società da anni in palese contrapposizione agli interessi dell’amministrazione comunale e alla popolazione del comune di Roccastrada con contenziosi mai risolti.

Sappiamo che il Comune di Roccastrada, al limite del dissesto finanziario, non ha più un euro da spendere in progetti seri, dovendo onorare debiti contratti per scelte sbagliate o mancati interventi di normale amministrazione, ma accettare contributi da società non amiche del territorio vuol dire mancare di rispetto a tutta una collettività, che ancora oggi subisce scelte amministrative buone soltanto per chi ha continuato a fare i propri comodi, fregandosene dell’ambiente, forte di concessioni regionali e statali e delle incapacità degli amministratori di Roccastrada, i quali non solo non sono riusciti a far cessare la attività estrattiva, ma non sono nemmeno riusciti a far rispettare la convenzione sottoscritta tra le parti e incassare la fideiussione attivata a garanzia della sua applicazione.

Molti cittadini ritengono non causale il tardivo interessamento al territorio della società mineraria, visto l’avvicinarsi della scadenza della convenzione con il Comune nel 2019,  convenzione non rispettata. Ricordiamo che non sono stati onorati i 38 posti di lavoro promessi, l’attività estrattiva va avanti con un prezzo ambientale abnorme, non esiste un’attività di ripristino ambientale, nell’attività turistico alberghiera sono inesistenti investimenti e le strutture previste“.

Cava della Bartolina

Considerato che la cava proposta per scaricare i fanghi-gessi rossi si trova a circa 3 chilometri da Ribolla, in una zona ricca di corsi di acqua, il fiume Bruna e il torrente Mollarella, vicina a fiorenti aziende agricole e agro turistiche. Certi che usare una voragine per discarica rende difficile eventuali controlli di conformità del rifiuto, atti a scongiurare eventuali contaminazioni delle acque sotterrane o di superficie. Visto che il carbonato di calcio, l’ossido di ferro e altri metalli pesanti che compongono i fanghi rossi, possono inquinare le falde acquifere limitrofe alla vecchia cava; considerato che le normative istituzionali di ogni livello impongono la tutela delle acque sotterranee e superficiali. Visto la nostra mozione in merito approvata alla unanimità dal consiglio comunale di Roccastrada, la informiamo sulla contrarietà della popolazione a tale proposta e che ci batteremo con i cittadini  per salvaguardare in tutte le sedi il territorio del comune di Roccastrada, e non solo, da un  probabile degrado ambientale irreversibile“.

Scuola di Ribolla

“Nel settembre 2016, come comitato civico ‘Insieme per Roccastrada’, siamo venuti a conoscenza delle condizioni del plesso scolastico di Ribolla (nonostante i silenzi al limite della reticenza da parte del sindaco Limatola e della sua giunta portati avanti negli anni). Ritenemmo opportuno informare tutti sulle precarie condizioni della scuola, invitando il sindaco a fornire garanzie sulla sicurezza all’utilizzo del plesso. Ad oggi il sindaco e la sua giunta non hanno fornito nessuna garanzia certa sull’utilizzo in sicurezza dell’edificio. Risulta soltanto una delibera di giunta, successiva al nostro intervento, la n° 352 del 2016, con la quale si incarica un nuovo ingegnere di valutare la fattibilità dell’adeguamento sismico sulla scuola di Ribolla.

A distanza di mesi dall’incarico, niente è pervenuto a modificare la nostra incertezza sulla opportunità di continuare ad utilizzare a fini didattici il plesso della frazione. L’unica certezza che abbiamo è contenuta nella perizia precedente effettuata nel 2013, la quale tra l’altro riteneva ‘vulnerabili’ i materiali costituenti l’edificio, non resistenti diversi maschi murari, rilevava criticità di resistenza dei pilastri in mattoni considerandoli instabili, non riteneva a norma fondazioni, cordoli, solette, ecc. ecc. In pratica, riteneva idonee solo le scale di sicurezza e declinava ogni responsabilità rispetto anche a successive modifiche o manomissioni che dovrebbero intervenire sulle strutture o sulle condizioni d’uso delle stesse.

Considerato la realtà dell’unica perizia in nostro possesso, che di fatto certifica la non idoneità sismica della scuola a una se pur minima scossa di terremoto, invitiamo chi di dovere ad intervenire e a prendere le opportune decisioni in merito, soprattutto per tutelare alunni, docenti e impiegati del plesso scolastico“.

Palazzo comunale

Informiamo che, ad oggi, il palazzo comunale non ha la certificazione di idoneità sismica dovuta ai sensi delle vigenti normative, dopo i lavori di ristrutturazione eseguiti nel lontano 2009 a legge nazionale in merito già esecutiva.

Questo intervento che gli consegno, auspicando un suo interessamento, è frutto del sollecito di molti cittadini su argomenti già noti alle cronache, ai quali nessuno da risposte certe finalizzate al rispetto degli accordi e delle normative vigenti in materia”.

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