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La camicia rossa del garibaldino Raffaello Ricci custodita a Roccatederighi

di Redazione
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L’inno di Mameli eseguito dal Coro di Roccatederighi e dalla Società Filarmonica “Giuseppe Verdi” ha sancito ieri la consegna alla comunità di Roccatederighi della camicia rossa garibaldina appartenuta al suo cittadino ed ex sindaco roccastradino Raffaello Ricci, donata dal pronipote Raffaello Mori Pometti.

La cerimonia ha coinvolto tutto il borgo in una serata dedicata alla storia locale e ai valori risorgimentali che animarono Raffaello Ricci nel suo impegno per l’unità d’Italia e ha visto la firma ufficiale di un protocollo per la gestione e conservazione della camicia rossa, insieme alla divisa delle truppe garibaldine, il berretto e quattro medaglie.

A siglarlo sono stati il Comitato Camicia rossa di Raffaello Ricci, guidato da Raffaello Mori Pometti, la Società Operaia di mutuo soccorso di Roccatederighi, che custodirà il bene storico per conto della comunità locale, e il Comune di Roccastrada, che si farà garante della donazione e della sua conservazione.

Nel corso della serata, è stato presentato anche il libro “Raffaello Ricci. Un garibaldino al Tufolino”, insieme al ricordo del garibaldino, con gli interventi di Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada, di Zeffiro Ciuffoletti, storico e docente universitario di origini maremmane, e di rappresentanti delle associazioni locali.

Essere chiamati a garantire la conservazione della camicia rossa garibaldina di Raffaello Ricci – afferma Francesco Limatola, primo cittadino di Roccastrada – rappresenta un grande onore a livello personale e come sindaco. La custodia di questo bene porta con sé la coscienza e la consapevolezza degli ideali che ha rappresentato e che dobbiamo impegnarci a mantenere vivi ogni giorno nei cuori e nelle menti di tutta la comunità, a partire dai giovani“.

Ricordare Raffaello Ricci – aggiunge Limatolasignifica rivivere i fermenti risorgimentali che lo hanno animato e indossare in qualche modo la sua camicia rossa, che lo ha accompagnato sui campi di battaglia e in altre manifestazioni garibaldine. Il suo forte impegno civico lo ha portato anche a guidare la nostra comunità per tre mandati triennali e i suoi ideali saranno valorizzati nel presente e nel futuro grazie alla preziosa donazione del pronipote Raffaello Mori Pometti. A lui e al Comitato Camicia rossa di Raffaello Ricci va un sentito ringraziamento per un’iniziativa che contribuirà a far crescere tutta la comunità di Roccatederighi oltre a coinvolgere direttamente la Società operaia di mutuo soccorso”.

Il garibaldino Raffaello Ricci

Raffaello Ricci nasce a Roccatederighi il 9 marzo 1841, quarto di nove figli. Nel 1858 si iscrive alla facoltà di Farmacia a Siena e si mostra da subito sensibile ai fermenti risorgimentali che agitavano anche il mondo studentesco. Nel 1859, in seguito agli eventi che portarono alla fuga del granduca Leopoldo II e alla formazione del governo provvisorio per cui la Toscana si alleò con il Piemonte contro l’Austria, Raffaello abbandona gli studi appena iniziati per arruolarsi volontario nel riorganizzato esercito toscano. Combatte per la seconda guerra di indipendenza, per cui vien decorato come caporale del 33esimo reggimento di fanteria, e l’11 maggio 1860, insieme ad altri universitari senesi, decide di partire per Livorno per unirsi alla spedizione dei Mille a cui, però, non riesce a partecipare poiché, proprio nello stesso giorno, i garibaldini stavano già sbarcando a Marsala.

Ricci non rinuncia alle sue imprese militari e nel 1866 fa domanda al Ministero dell’Interno per passare nell’esercito attivo e combattere nella terza guerra di indipendenza. L’anno successivo aderisce all’appello di Garibaldi per la liberazione di Roma e partecipa, indossando la sua camicia rossa, alla battaglia di Mentana, per la quale, il 17 giugno 1883, gli viene assegnata dal Municipio di Roma la medaglia di benemerito. Nel frattempo, nel 1863, aveva ottenuto l’abilitazione a esercitare la professione di farmacista e per ben tre mandati triennali, a partire dal 1879, ha ricoperto anche il ruolo di sindaco del Comune di Roccastrada.

Proprio durante il suo primo mandato (1879 – 1882) nasce a Roccatederighi la Società operaia di mutuo soccorso che oggi si fa custode della sua camicia rossa per conto della comunità. Raffaello Ricci muore improvvisamente, il 21 maggio 1897 all’età di 56 anni.

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