Dopo la presentazione del suo ultimo romanzo, “Infinito”, a Grosseto, Rodolfo Baldassarri rende omaggio, con un bis, a Massa Marittima. La città del balestro infatti, insieme a Prata, Roccatederighi, Boccheggiano sono proprio i luoghi in cui svolge la storia.
“Una cerimonia tra amici”, quella che si è svolta ieri pomeriggio all’Enoteca il Grosso, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Donatella Raugei, del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile, organizzatrice della presentazione di Massa Marittima; Lorenzo e Sonia Biancardi della Euroflex; Erika Gasser e Anita Wilding, in rappresentanza della cultura e del turismo del Tirolo, dove attualmente Baldassarri vive e lavora.
E proprio Donatella Raugei ha voluto regalare all’autore ed ai presenti una sua recensione di “Infinito” di cui ne riportiamo un estratto:
«“Tutto inizia esattamente nel momento giusto, ne prima, ne dopo”. Infatti, questo pomeriggio siamo qui insieme ospiti dell’Enoteca Il Grosso e sta per iniziare il “Novembre grosso” a Massa Marittima. Questa presentazione del romanzo “Infinito” di Roberto Baldassarri costituisce quindi un’anteprima del mese di eventi aventi come scopo la valorizzazione di Massa Marittima.
Mi piace pensare però che il segnale di apertura arrivi dalla frazione di Prata, fino ad oggi fin troppo dimenticata. Una Prata che sta rinascendo grazie a diverse iniziative, tutte scaturite dall’amore dei suoi abitanti per il loro territorio: dall’intitolazione del borgo alla Pia di cui parla Dante nella Divina Commedia, alla creazione di un frutteto storico ed infine alla riapertura della biblioteca.
Il primo libro preso in prestito da un bambino è stato Cuore, e come dice Baldassarri “Niente accade per caso”. Sarebbe bello, seguendo il romanzo, aggiungere, in uno spazio del frutteto storico, una raccolta di erbe come descritte in “Infinito”. Erbe ornamento dei boschi e delle campagne ma anche erbe che curano in un legame tra natura e persone rapporto di unione che si snoda nell’infinito del tempo e dello spazio dei luoghi.
Dal passato remoto che ritorna sempre come futuro prossimo “come il film dell’intera vita”. Talvolta il passato è “un legame con un nodo scorsoio” ma è bello leggere il seguito che ne illumina il significato:“le tensioni e l’agitazione delle incomprensioni, anziché reciderlo, finivano col renderlo ancora più saldo “ Perché solo conoscendo il passato, puoi sperare di comprendere le persone”. Sono frasi tratte dal bellissimo e avvincente romanzo di Rodolfo Baldassarri, ma sono frasi di filosofia di vita, di Serendipity di Horace Wilpole, “vale a dire quella strana sensazione che ti appare quando scopri una cosa non cercata e imprevista mentre ne stavi cercando un’altra”.
“Il vero amore è come le onde del mare, torna sempre indietro”. E così, insieme a Rodolfo Baldassarri torniamo indietro in una Massa Marittima medievale con i personaggi del Duecento che tornano ad animare questa piazza, teatro del nostro presente oggi.
Ma viviamo i transfert di Valerio, il protagonista che vive nei nostri giorni, non solo con gli aeroporti, il web, ma anche alle prese con le dinamiche e problematiche del suo rapporto con le donne, con l’erotismo, ma soprattutto con l’amore. E dunque con il vissuto del suo antenato Roberto, conte di Prata.
In questo affresco dei nostri giorni, si leggono delle riflessioni, ad esempio sulle separazioni, non di tempo, non di luogo, ma di unione di progetti di vita come lo descrive benissimo l’autore: “ la sentenza del tribunale attesta anche il nostro fallimento, o meglio quello del nostro progetto “comune”, “ un qualcosa che pensavo non sarebbe mai finito e che invece ora si dissolve nel nulla“ ed invece: “quel passato per me non è così passato. Non è perché è successo da poco. Con quella donna io condivido due figli”.
Questo legame di sangue, vorrei interpretarlo anche come questo filo rosso che ricollega il passato al presente, proiettandolo nel futuro come l’infinito viene suggerito e suggellato con l’immagine dei medaglioni pervenuto attraverso le generazioni, come messaggio di amore “l’unica forza che muove tutto l’universo”, come ricorda Rodolfo Baldassarri.
E questo è forse il messaggio del secondo romanzo di questa trilogia, con le “perle di saggezza che l’autore ci regala in apertura del suo romanzo:“ i sette segreti di una persona felice“ ed infine, nella conclusione, le “quattro leggi della spiritualità”.
I sette segreti di una persona felice:
- della libertà: non vi preoccupate di quello che pensano gli altri di voi;
- della realtà: i nostri pensieri più profondi si materializzeranno;
- della bellezza: amate ed accettate il vostro corpo;
- della amicizia: non parlate male delle persone e non giudicate;
- dell’amore: regalate l’amore e amate senza limiti;
- della ricchezza: imparare prima a dare poi a ricevere;
- della felicità: pensate di meno amate di più e sorridete sempre.
E le quattro leggi della spiritualità:
- “ chiunque sia colui che incontri , è quello giusto”;
- “ qualsiasi cosa è successa, è l’unica cosa che poteva accadere”;
- “ ogni volta che inizia qualcosa, è il momento giusto”;
- “ ciò che è finito è finito”.
Ma il suo romanzo “Infinito“, che vi invito a leggere e rileggere non mette, per fortuna, nessuna parola fine, è il secondo della trilogia, di un dialogo con la vita e con l’amore, che ci porta da Gerusalemme a Prata, passando per Monaco di Baviera, Napoli; Massa Marittima, Venezia, Brindisi, il Tirolo e Roma.
In un infinito di sensazioni diffuse con una splendida shakespeariana conclusione “ Il resto è silenzio”».
Alla fine della presentazione l’osteria La Tana del Brillo ha offerto l’apericena a tutti i presenti accompagnati dei deliziosi vini dell’azienda le Sedici.
Nella foto di copertina Rodolfo Baldassarri e Donatella Raugei.
