Si è tenuta questa mattina presso la Residenza per anziani “G. Falusi” di Massa Marittima una conferenza stampa sull’attuale crisi del settore sociale e sull’andamento dell’istituto.
All’incontro, erano presenti il presidente della struttura, Roberto Schiavetti; il direttore della Residenza, Elena Ticciati, e il presidente della Società della Salute delle Colline Metallifere, Luciano Fedeli.
“Credo che si debba inquadrare nella giusta ottica – ha spiegato Schiavetti – ciò che sta accadendo nel nostro territorio relativamente al settore sociale. Per quanto riguarda questo istituto, nell’arco di un anno abbiamo assistito ad una netta inversione di tendenza: mentre prima esistevano liste di attesa per l’ingresso di ospiti nella residenza, da metà del 2012 abbiamo avvertito un forte calo tanto che, ad oggi, non ci sono richieste di ingresso in residenza ed abbiamo cinque posti liberi, di cui quattro su Massa Marittima e uno su Follonica”.
“A livello territoriale – ha continuato Schiavetti – è fortemente diminuita anche la richiesta per assistenza domiciliare ed altri tipi di assistenza, probabilmente perché le quote di compartecipazione prima sostenute senza preoccupazione dalle famiglie sono divenute ora troppo pesanti, vista l’attuale congiuntura economica. Osservando tale andamento, il Cda dell’istituto si è riunito ed ha deciso di porre tre obiettivi fondamentali: consolidare il ruolo che l’istituto Falusi ha nel territorio, mantenere i posti di lavoro esistenti e, in modo funzionale ai primi due scopi, tenere i conti del bilancio a posto”.
Per questo, la struttura no profit ha richiesto un incontro con i Comuni locali, la Regione Toscana, la Asl e la Società della Salute, al fine di concordare strategie adatte a perseguire tali obiettivi.
“Allo stesso tempo – ha proseguito il presidente della struttura -, abbiamo aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria che sta prendendo in esame varie ipotesi di intervento. Nessuna decisione è stata ancora presa nell’ambito della concertazione che è ancora in corso ma, nonostante il momento difficile, l’intento comune è raggiungere le finalità elencate”.
“Del resto – ha dichiarato Fedeli -, lo scorso anno era già stato siglato un accordo con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Accordo che puntava sulla qualità dei servizi, sui diritti dei lavoratori e sulla sostenibilità e ciò che si è incrinato ad oggi è proprio quest’ultimo punto. Sono infatti stati azzerati i fondi per la non autosufficienza ed anche se al momento la Regione e, in parte, il Comune hanno sopperito alla mancanza di finanziamenti statali, questa soluzione non è sostenibile a lungo. Ciò che intendiamo fare è quindi, come diceva Schiavetti, tenere aperto il tavolo tra Comuni, Asl e Regione per concordare le prossime azioni concrete e sostenibili da intraprendere”.