“Su una stagione già difficile per il caldo e la siccità vanno segnalate le difficoltà determinate in agricoltura dall’abrogazione dei voucher per gli inammissibili ritardi burocratici nello sviluppo della procedura informatica dell’INPS che di fatto impediscono alle imprese agricole l’accesso agli strumenti che hanno sostituito i voucher, dalla vendemmia alle diverse campagne di raccolta“.
E’ quanto afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto nel sottolineare che dopo dieci anni si tratta infatti della prima vendemmia senza voucher che sono nati proprio per agevolare le operazioni di raccolta delle uve nel 2008.
“Con il flop dei nuovi strumenti – sottolinea la Coldiretti – si rischia di perdere opportunità occupazionali e di compromettere l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi. In difficoltà è soprattutto la vendemmia dove venivano impiegati più della metà dei voucher utilizzati in agricoltura. L’impiego dei voucher in agricoltura – sottolinea la Coldiretti – era rimasto praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente ‘incatenato’ all’originaria disciplina ‘sperimentale’ con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito. In agricoltura – conclude la Coldiretti – sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori”.