“Forza Nuova, così come la Deceris (Casa Pound), sono alcune delle formazioni politiche sotto le cui insegne si sta riorganizzando oramai da vent’anni il neofascismo militante italiano, collegato alle reti europee dell’ultradestra xenofoba, razzista e omofoba“.
A dichiararlo, in un comunicato, è la Cgil di Grosseto.
“Il fatto che, dopo La Deceris, anche Forza Nuova abbia aperto una sede a Grosseto per la Cgil non è un bel segnale. Al momento non c’interessa entrare in considerazioni di tipo più strettamente politico, che pure avrebbero un loro solido fondamento. Vogliamo però mettere sul chi vive la società civile grossetana, perché Forza Nuova è portatrice di idee incompatibili con una società moderna, basata sul rispetto dei diritti delle persone e di tutte le minoranze, sul multiculturalismo e la tolleranza – continua il comunicato -. Le polemiche costruite a tavolino con l’Anpi, accusata di seminare un odio da anni di piombo, fanno parte di un repertorio collaudato del quale il neofascismo militante si serve con disinvoltura. Non ci stupiamo, né ci impressioniamo“.
“Tuttavia è bene che i grossetani sappiano che nel nostro tessuto cittadino ci sono formazioni che fanno dell’intolleranza la propria bandiera, cercando di ‘nobilitare’ omofobia e xenofobia con generici richiami all’italianità, alla nazione e all’orgoglio nazionale. Il fatto che non si dichiarino apertamente neofascisti viene costantemente smentito dall’irrefrenabile e grottesca passione per i saluti romani, che la Cassazione ha appena qualificato come reato, oppure dal richiamo, nientemeno, che Forza Nuova fa alla famigerata ‘Guardia di ferro’ rumena, partito fascista fondato nel 1927. Il tutto condito da richiami impropri alla tradizione cristiana – spiega la Cgil -. A proposito di anni di piombo, il leader storico di Forza Nuova Roberto Fiore, intervenuto a Grosseto a inaugurare la sede, è stato militante di primo piano di Terza Posizione e Nuclei armati rivoluzionari (Nar), nonché condannato nel 1985 per il reato di associazione sovversiva e banda armata“.
“Non ricordiamo tutto questo con spirito polemico, ma con la preoccupazione che qualcuno possa sottovalutare o equivocare – termina il comunicato -. Perché, a prescindere dagli orientamenti politici di ciascuno di noi, è importante una fermezza condivisa nel rifiuto di qualunque forma di neofascismo. Nel rispetto dei principi sanciti dalla nostra Costituzione“.