Castiglione della Pescaia (Grosseto). In occasione delle celebrazioni promosse dalla Regione Toscana per i 450 anni dalla morte di Cosimo I De’ Medici e Giorgio Vasari, due figure di grande rilevanza per la storia del Rinascimento toscano, il borgo medievale di Castiglione della Pescaia ospiterà una straordinaria rievocazione storica che riporterà in vita suggestive atmosfere.
Il programma
Sabato 9 novembre, a partire dalle 15.30, un corteo teatrale e musicale sfilerà dalla porta di Santa Maria del Giglio per le vie del castello che saranno teatro di una rappresentazione itinerante a cura della compagnia Animascenica con gli artisti Irene Paoletti e Pablo Torregiani, insieme alle musiciste Jana Theresa Hildebrandt e Chiara Sgambato, accompagnati da figuranti della parrocchia di San Giovanni Battista in costumi d’epoca, i tamburini della Pro Loco di Tirli, cortigiani, dame e cavalieri degli Amici di Vetulonia, con le guide de Le Orme che offriranno al pubblico l’opportunità di vivere un vero e proprio viaggio nel passato. Un pomeriggio di storia e cultura fuori dal tempo, in un’atmosfera di convivialità e condivisione che culminerà in uno scenografico banchetto in piazza Solti, per celebrare la tradizione di Castiglione della Pescaia.
«Ringrazio la Regione Toscana – dichiara il sindaco Elena Nappi – per l’opportunità che ci ha dato di realizzare questa giornata particolare che si lega alla storia della nascita di Castiglione della Pescaia, e l’Ufficio Turismo per aver messo in piedi un progetto apprezzato e valorizzato dalla Regione per il taglio “femminile” che è stato dato alla rievocazione, che mette in risalto il fatto che, già in epoca rinascimentale, le donne svolgevano un ruolo importante in contesti istituzionali. Siamo riusciti a coinvolgere in questo progetto tante associazioni del nostro territorio, che hanno risposto con grande entusiasmo e partecipazione a questa iniziativa, quelle legate alle nostre tradizioni popolari di Tirli e Vetulonia, gli Arcieri del Tiburzi, i figuranti e gli attori della parrocchia di San Giovanni Battista, che negli ultimi anni hanno animato momenti salienti come la Via Crucis e il presepe vivente e riporteranno la loro presenza anche in questa nuova progettualità.
Sicuramente in questa avventura sarà di grande rilievo la professionalità messa in scena dalla compagnia teatrale Animascenica che con i professionisti di cui si avvale ha sempre dimostrato grande competenza nel mettere in piedi attività teatrali e di coinvolgimento. Il tutto accompagnato dai sapienti racconti delle guide specializzate della cooperativa Le Orme che racconteranno ai partecipanti la storia del borgo castiglionese, e allietato da un banchetto predisposto dalle mani sapienti delle operatrici del gruppo Camst. Sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile per chi riuscirà a partecipare, vista l’opportunità di immergersi in un contesto storico completamente rivisto ed adattato al periodo rinascimentale».
Cosimo I de’ Medici fu il primo Granduca di Toscana e uno dei sovrani più importanti del Rinascimento italiano. Salì al potere nel 1537, a soli 17 anni, come Duca di Firenze, e consolidò il potere mediceo sottomettendo la Repubblica di Siena nel 1555 e creando uno stato forte e centralizzato. Nel 1539 sposò Eleonora di Toledo, figlia del viceré di Napoli.
La duchessa Eleonora è stata moglie e madre esemplare, in grado di mitigare il carattere spesso burrascoso e altalenante del marito Cosimo I, ma anche donna di potere e di grande influenza politica che affiancò Cosimo nella gestione del governo sostenendolo abilmente durante i periodi di assenza del duca e contribuendo a rafforzare il controllo dei Medici su Firenze e sull’intera Toscana. Fu proprio Eleonora a gestire la contrattazione e l’acquisto di Palazzo Pitti e dei poderi circostanti, si deve in gran parte a lei la politica di consolidamento delle finanze attraverso oculati investimenti in immobili e terreni e il controllo del commercio. La sua figura di mater familias somiglia per certi versi a quella di Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico: abile a portare avanti con scrupolo la gestione delle spese funzionali alla vita familiare, a meno che non si trattasse di denaro destinato a impreziosire il nome della casata. Per il Palazzo ducale, oggi Palazzo Vecchio, luogo di rappresentanza e simbolo di potere, Eleonora commissionerà infatti un quantitativo di oggetti preziosi e cicli pittorici tali da suscitare stupore e ammirazione in chiunque.
Insieme al marito Cosimo I, Eleonora si impegnò nella riorganizzazione e nel rafforzamento dei propri territori, delle fortificazioni e dell’amministrazione di numerosi borghi toscani, tra cui Castiglione della Pescaia, situato sulla costa, che aveva per la famiglia una funzione strategica fondamentale per il controllo delle rotte commerciali. Le terre toscane, sotto la guida dei Medici, fiorirono grazie al mecenatismo della famiglia e Castiglione della Pescaia non fu un’eccezione. Nel 1569 Cosimo I ricevette il titolo di Granduca di Toscana da Papa Pio V, consolidando il prestigio e l’autonomia della Toscana. Morì nel 1574, lasciando un’eredità politica e culturale che definì il futuro della regione.
Cosimo I fu anche un grande mecenate delle arti, contribuendo allo sviluppo di Firenze come centro culturale e artistico del Rinascimento, in particolar modo attraverso le opere di Giorgio Vasari, pittore, architetto e storico dell’arte, che fu uno dei principali protagonisti della scena culturale sotto il patronato dei Medici.
La Regione Toscana nel 2024 ha deciso di sostenere le celebrazioni di questi due straordinari personaggi attraverso il bando “Celebrazioni dei 450 anni della morte di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari” per la valorizzazione del patrimonio culturale toscano, fra tradizione e sviluppo innovativo. Il Comune di Castiglione della Pescaia ha voluto fortemente prendere parte a queste celebrazioni, rendendo omaggio alla storia e alla tradizione del borgo.
Alla realizzazione dell’evento prenderanno parte tante realtà del territorio: la parrocchia di San Giovanni Battista, la Pro Loco di Tirli, l’associazione Amici di Vetulonia, la Camst, l’associazione Gli Arcieri del Tiburzi, la compagnia teatrale Animascenica, la cooperativa Le Orme.