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Vetulonia: al via la mostra dello scultore Giancarlo Renzetti

L'inaugurazione è in programma lunedì primo maggio

di Redazione
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Vetulonia (Grosseto). Lunedì primo maggio sarà inaugura a Vetulonia, presso il Chiostro la Corte in via San Guglielmo 10, la mostra dello scultore locale Giancarlo Renzetti.

La mostra

Un artista di grande talento, vanto, per gli abitanti di Vetulonia e per tutta la comunità di Castiglione della Pescaia. Una mostra per tutti, dal bambino al ragazzo, dall’adulto al più anziano, opere che raccontano la storia antica ed altre che trattano temi attuali, come la violenza nelle donne e non solo, il tragico tema delle morti bianche sul lavoro ed altro ancora. Ma per capire bene dobbiamo solo visitare, vedere e scendere con il pensiero nell’immaginario fantastico dell’artista.

“Carpe Diem”, dal latino, “Cogli l’attimo”.  Questa è la frase che spesso l’artista ripete al suo pubblico, quando osserva le sue opere. Frase di grande significato, che esorta a vivere la vita come un’opera d’arte, a vedere il bello di ogni momento.

L’artista

Giancarlo Renzetti nasce a Castiglione della Pescaia il 19 dicembre 1957 da Genitori entrambi operai, il padre originario di Vetulonia.

Giancarlo cresce da sempre in un contesto semplice, in questo piccolo borgo, dove sin da piccolo sviluppa dentro al suo animo un innato senso artistico per la passione della storia che lo circonda e il gusto delle tradizioni. Durante i suoi primi anni scolastici, scopre di essere mancino ed in quell’epoca una sua insegnante, causa vecchie ideologie, gli crea un brutto blocco emotivo, gli fa credere di essere affetto da una patologia, perchè all’epoca il mancinismo veniva definito come ” Mano del diavolo.” L’artista per questo piccolo problema subisce un trauma che tutt’ora oggi affiora nei suoi ricordi di gioventù.

Si scaturisce così in lui, negli anni della sua giovinezza, un senso di ribellione e malessere, verso questo problema fisico così definito da molti, inizia pertanto a sfogare la sua rabbia, creando da un blocco di pietra e da un tronco di un albero opere artistiche uniche e di vera bellezza. Esplode così negli anni ’80/’90 il suo senso artistico, ama da sempre gli Etruschi, popolo regnante anticamente nei luoghi dove lui vive con la sua famiglia. Inizia così a studiare come autodidatta la storia etrusca, perché è un popolo che ha sempre amato, studia la mitologia etrusca e nella sua arte rievoca personaggi mitologici, collegandoli, talvolta, ad un contesto di storia contemporanea.

Le sue sculture nascono certe volte dalla scalfittura della pietra, ma la sua arte principale è la scultura della radica di legno, usa l’olivo la pianta che lui predilige perché ha origini antiche del territorio vetuloniese: infatti già gli Etruschi avevano conoscenze e usavano questo meraviglioso e fruttuoso albero.

Spesso le sue opere raffigurano le mani, intrecci, fra figure, abbracci intensi e questo trasmette a chi le osserva un forte senso di amore, amicizia, determinazione, unione, rabbia, ribellione: tutto questo, forse, per quel blocco che aveva avuto nell’età infantile. Chi ha l’onore di osservare e toccare le sue opere, con la fantasia del pensiero, può vedere in ciascuna di esse un contesto particolare, che spazia dalla figura mitologica alla figura contemporanea. La donna, rappresentata in tutto il suo splendore, è spesso esaltata nella sua figura con il seno ed il ventre materno.

La donna, che ha sempre rappresentato sin dai tempi degli Etruschi la figura più importante nella società, rispetto all’uomo, rappresenta per l’artista l’ideologico artistico principale della sua arte contemporanea.

Ha partecipato, qualche anno fa, ad un progetto con il museo di Vetulonia per una mostra dedicata alle persone non vedenti, emozioni uniche anche per coloro che, con il solo tatto, riuscivano a cogliere la bellezza e l’emozione di un’opera d’arte.

Giancarlo Renzetti, artista semplice, preparato nella conoscenza storica del popolo etrusco, unico nel suo genere, trasmette all’osservatore, con la sua arte ed il suo pensiero un talento particolare di cui il popolo vetuloniese deve essere orgoglioso.

Emozioni che ci trascinano in un’epoca storica molto lontana, ma che tutto il popolo vetuloniese sente di farne parte ancora oggi.

La mostra si chiuderà il 2 ottobre.

1 commento

Michele Poma 29 Aprile 2023 | 17:31 - 17:31

La via San Guglielmo si trova a Buriano, a Vetulonia non la trovo !

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