L’accessibilità e l’inclusività saranno due dei temi centrali del prossimo G20s delle spiagge italiane, il summit delle principali località balneari che insieme accolgono più di 70 milioni di turisti, organizzato quest’anno dal Comune di Castiglione della Pescaia in collaborazione con Toscana Promozione Turistica e Regione Toscana.
L’evento, che gode del patrocinio di Anci, Enit, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno e della Provincia di Grosseto, dal 18 al 20 settembre, a Castiglione della Pescaia, riunirà alcuni dei più importanti player turistici del nostro Paese che si confronteranno su tematiche di grande attualità, come la sostenibilità ambientale, l’accessibilità e l’inclusività, continuando dunque il lavoro iniziato l’anno scorso a Bibione.
«Il turismo accessibile non è solo un’importante conquista sociale – spiega il sindaco Giancarlo Farnetani –, ma anche un mercato in forte espansione che interessa potenzialmente più di 120 milioni di europei. Oggi parlare di accessibilità delle spiagge italiane per persone affette da disabilità motorie e sensoriali non è più un tabù, come poteva sembrare fino a qualche anno fa. Anzi, possiamo dire che l’estate 2019 è stata senza dubbio la più accessibile di sempre per i turisti italiani, con la certezza che da questo punto di vista le cose non potranno che migliorare».
«Sostenibilità, innovazione e accessibilità, questi i temi sui quali sviluppare l’offerta turistica di ospitalità accessibile – commenta Roberto Vitali, Ceo di Village for all – V4A® Ospitalità Accessibile, che mercoledì 18 settembre sarà tra i protagonisti del G20s delle spiagge italiane -. Dalla spiaggia alla destinazione turistica occorre trasformare gli obblighi normativi in opportunità e per farlo abbiamo realizzato un corso di formazione online, gratuito, per dare i primi strumenti di conoscenza agli imprenditori turistici del settore balneare e alberghi, architetti e designer per consolidare un linguaggio comune su cui far crescere e qualificare l’offerta turistica delle destinazioni balneari e non solo. Per gli stabilimenti balneari abbiamo realizzato anche un manuale operativo scaricabile gratuitamente www.projectforall.net. Dobbiamo cambiare il paradigma dell’accessibilità da obbligo normativo a centro di profitto per le imprese. La ricaduta sulla società di questo cambio di paradigma si chiama inclusione».
Dai dati forniti in occasione della Conferenza Unwto sul turismo accessibile in Europa, emerge che, se nel 2011 rappresentava il 20,3% dell’intero settore, nel 2013 era il 26,5% e si calcola che nel 2050 raggiungerà il 31,8%. Un mercato che coinvolge non solo disabili, ma anche famiglie con bambini che necessitano di strutture e servizi adeguati al pari di quelli per disabili e over 70. In quest’ottica appare chiaro che l’intera filiera turistica, sia italiana che europea, vada ripensata proprio in relazione a questa crescente domanda di servizi.
«Spesso, infatti – prosegue il sindaco Giancarlo Farnetani –, siamo abituati a considerare le spiagge e le vacanze come un qualcosa di scontato, ma chi soffre di disabilità motorie o sensoriali non sempre può accedere al nostro splendido mare. Dalle “semplici” passerelle alle sedie da mare apposite, fino ai tanti piccoli-grandi accorgimenti che permettono anche ai disabili di godere del nostro mare, sono tanti i particolari che rendono una destinazione accessibile e a Castiglione della Pescaia dal 2018 abbiamo anche una Green Beach ormai conosciuta e apprezzata».
È necessario infatti intervenire non solo sugli aspetti strutturali e infrastrutturali, ma anche sui servizi offerti ai turisti, così come è fondamentale promuovere la qualità dell’accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancora prima che strutturali. Definire un’informazione chiara, dettagliata e fruibile con diversi strumenti e accessibile a tutti. Quest’anno, ad esempio, sono stati fatti importanti investimenti in Toscana grazie al progetto europeo Mitomed+ (Models of integrated tourism in the Mediterranean) Interreg, e nello specifico a Castiglione della Pescaia e a San Vincenzo.
La Regione Veneto ha poi lanciato il progetto “Turismo sociale e inclusivo nelle spiagge venete”, che ha reso possibili tanti servizi dedicati come parcheggi, mezzi mobili e giochi per i più piccoli in tante spiagge del G20s (Jesolo, Cavallino Treporti, Chioggia, Caorle e Rosolina).
Gli investimenti fatti per rendere sempre più accessibili e inclusive le spiagge italiane sono senza dubbio una fondamentale conquista sociale, ma non bisogna dimenticare gli importanti aspetti economici del mercato del turismo accessibile.
«I turisti con disabilità – continua Farnetani – sono in crescita e a questi viaggiatori si deve dare la possibilità di poter accedere a strutture che possano soddisfare il loro desiderio di svago anche fuori dei loro luoghi abituali. Assicurare l’accessibilità della ricettività, del trasporto e della mobilità, della ristorazione e di qualsiasi altro servizio vuol dire offrire a queste persone e alle loro famiglie un ampio grado di autonomia nella fruizione turistica».
Quando si parla di turismo accessibile dunque è bene confrontarsi con i numeri di una realtà che non può e non deve più essere ignorata: considerando l’attuale situazione europea, secondo uno studio Eurostat, la domanda potenziale di turismo accessibile è stimata in più di 120 milioni di persone (50 milioni di persone affette da disabilità, più circa 81 milioni di persone over 65).
«Si tratta – precisa il primo cittadino di Castiglione della Pescaia – all’incirca del 17% dell’intera popolazione europea, cifra molto importante e su cui un Paese a fortissima vocazione turistica come l’Italia non può assolutamente restare indietro. Quando parliamo di turismo accessibile infatti dobbiamo superare gli schemi tradizionali e pensare a persone che possono anche non avere disabilità evidenti o palesi, senza dimenticare poi i familiari».
«Quello del turismo accessibile – conclude il sindaco Giancarlo Farnetani – dunque è un mercato che deve essere considerato in maniera ampia e generica, andando al di là del concetto di “nicchia”, come del resto dimostrano i numeri. Va sottolineato anche l’impatto economico del settore: una ricerca promossa da Deloitte & Touche, Laurel Van Horne ha stabilito che il 70% delle persone facenti parte del segmento del turismo accessibile ha le possibilità economiche e fisiche per effettuare una vacanza».
Al G20s delle Spiagge Italiane si discuterà di come coinvolgere l’intera filiera turistica (servizi socio-sanitari, ricettività, trasporti, ristorazione, attività sportive ricreative e culturali, promozione) nella costruzione di proposte e offerte che consentano la fruizione dell’intera destinazione.
Affrontare il tema del turismo accessibile significa quindi saper coniugare ragioni sociali e sociosanitarie con le ragioni dell’impresa turistica, ovvero con la capacità di rispondere ad una domanda di ospitalità che richiede attenzioni, dialogo, conoscenze tecniche.
L’obiettivo finale è quello di dare vita a best practices e a soluzioni concrete che permettano alle spiagge italiane di essere in prima linea anche nel mercato del turismo accessibile. Appuntamento, dunque, a Castiglione della Pescaia dal 18 al 20 settembre.