Castiglione della Pescaia ha celebrato il patrono san Guglielmo pensando al piccolo Guglielmo. Nel pomeriggio di ieri si è svolto il consueto pellegrinaggio verso l’antico eremo di Malavalle, dove il santo visse intensi anni di preghiera, solitudine e penitenza morendo il 10 febbraio 1156 e dove, successivamente alla sua morte, sorse il primo insediamento monastico dell’Ordine dei Guglielmiti, nato attorno alla sua spiritualità.
Il pellegrinaggio, con le reliquie del santo custodite nella chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista, è partito dal vecchio mulino, presenti il vescovo Rodolfo, il parroco don Gianni Malberti, il proposto del Capitolo della Cattedrale don Franco Cencioni, il diacono Marco Gentile, originario di Castiglione della Pescaia, le autorità civili e militari del territorio comunale e molti fedeli.
Proprio davanti all’ingresso dell’antica chiesetta in pietra e ai ruderi del monastero è stata celebrata la Messa, al termine della quale la parrocchia ha offerto un momento conviviale, finalizzato a raccogliere offerte per il piccolo Guglielmo. La Diocesi di Grosseto partecipa, infatti, alla “gara di solidarietà” per il bambino grossetano di 4 anni, colpito da una grave forma di tumore operabile solo negli Stati Uniti. La Parrocchia di Castiglione ha così unito il nome del patrono a questo gesto di solidarietà.
Il vescovo Rodolfo, nella sua omelia, ha sottolineato l’importanza dei pellegrinaggi ai luoghi che, sul territorio, raccontano la fede “e che – ha affermato – sono il punto di arrivo di una ricerca. L’eremo di Malavalle ci dice che davvero si può arrivare a trovare quello che il nostro cuore nel più profondo cerca. Guglielmo – ha proseguito – è un uomo che cerca cosa deve fare e domanda, si pente, chiede perdono e nella solitudine, nella preghiera, nello stare a tu per tu con Colui che, piano piano, aveva cominciato a sentire che sarebbe stato il riempimento totalmente il desiderio del suo cuore, trova la luce. Guglielmo – ha aggiunto mons. Cetoloni – con la sua vita ci dice che Dio è Colui che riempie e può traboccare nella nostra vita. Noi – ha poi domandando – venendo quassù cosa possiamo chiedere a noi stessi a Dio? Di risvegliare questo desiderio di pienezza, di non accontentarci nel profondo di noi stessi, di non spegnere questi bisogno di tutto, che è solo Dio, perché ci riempia, trabocchi e arrivi anche agli altri”.
Infine il vescovo ha invocato la benedizione di san Guglielmo “sulla parrocchia di Castiglione della Pescaia, sulla Diocesi e su tutte le attività che animano questa bella cittadina che si sta aprendo all’estate e all’accoglienza dei turisti”.