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Dalla Maremma alla Campania: due caprioli italici tornano nella foresta del Cilento

di Redazione
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Mercoledì 7 gennaio, in Maremma si è svolta la cattura di 2 esemplari di capriolo italico per la reintroduzione nella foresta demaniale regionale Cerreta-Cognole, in Campania.

L’operazione è stata portata a termine dagli operatori dell’U.P. attività faunistiche venatorie della Provincia di Grosseto.

Il Comando provinciale del Corpo forestale ha messo a disposizione un mezzo attrezzato per il trasporto degli animali, oltre alla preziosa collaborazione dell’ispettore Gianni Viti.

Come previsto dal Piano d’azione nazionale per il capriolo italico, redatto da Ispra, questa specie è presente solo in alcune aree della Maremma e dell’Italia centromeridionale, con densità stabile solo nella provincia di Grosseto. Il Piano nazionale prevede la reintroduzione del capriolo italico nelle aree di origine. Le reintroduzioni costituiscono interventi straordinari di conservazione e, al riguardo, il Parco nazionale del Cilento è una delle zone individuate come prioritarie per operazioni di rinforzo e la creazione di nuove popolazioni.

Le catture si sono svolte nel pieno rispetto del protocollo Ispra (Allegato 6 del Piano d’azione nazionale) relativo alle modalità di cattura, manipolazione, trasporto e rilascio degli animali, cercando di ridurre al minimo possibili stress da cattura per i soggetti fondatori. Il trasporto verso il luogo di liberazione è avvenuto grazie all’utilizzo di un apposito mezzo per il trasporto di animali del Corpo forestale, adeguatamente allestito, dove i caprioli sono stati adagiati liberi e dotati di mascherina facciale per tutelarne il benessere e ridurre al minimo i rischi di infortuni.

La fase di rilascio dei due soggetti, fondatori della nuova popolazione di caprioli italici è avvenuta la sera stessa, liberando direttamente gli animali all’interno della foresta demaniale regionale Cerreta-Cognole, un bosco recintato di circa 826 ettari inserito nelle foreste della Regione Campania, che lo gestisce in collaborazione con il Corpo forestale della Stato.

Adesso, verranno effettuate ulteriori operazioni di cattura per inviare altri soggetti e contribuire ad aumentare il contingente dei fondatori

Per la collaborazione, la disponibilità e la professionalità dimostrata, la Provincia di Grosseto ringrazia il Corpo forestale dello Stato e la Regione Campania.

La foresta Cerreta Cognole

 A pochi chilometri da Teggiano e Padula, su un territorio montuoso che presenta la maggiore superficie boschiva del Vallo di Diano, la cittadina di Montesano sulla Marcellana ospita la foresta demaniale Cerreta – Cognòle, una delle più interessanti dell’Italia meridionale per la protezione di flora e fauna in via d’estinzione.

Fra le foreste della provincia di Salerno, Cerreta affascina anche per la storia, che la lega alla vicina Certosa di San Lorenzo a Padula e, ancor prima, alla millenaria Badia di Cava dei Tirreni.

Posta su uno dei monti della catena della Maddalena, spartiacque fra il territorio campano e quello lucano, la foresta gode sia della vicinanza del Calore che della presenza di acque carsiche. E’ sede di un allevamento per il ripopolamento del cervo, animale che aveva in passato eletto a dimora il Monte Cervati, come dimostra il nome e la presenza del cervo sullo stemma del confinante comune di Sanza.

Fra foreste di cerro, arbusti tipici mediterranei e castagneti, a Cerreta – Cognòle trovano ricovero altre specie animali a rischio di estinzione, fra cui il barbastello, un pipistrello ormai rarissimo, qualche lupo e varietà di picchio.

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