Home Amiata Capitale della cultura: i Comuni dell’Amiata presentano la candidatura

Capitale della cultura: i Comuni dell’Amiata presentano la candidatura

di Redazione
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“Una montagna che in tempi difficili ha permesso di lavorare, vivere e respirare, presenta la candidatura come progetto di un futuro possibile, basato sull’emissione culturale, sviluppato in circolo con l’ambiente e con l’economia, condotto con piglio creativo”.

Con questo incipit è stato presentato questa mattina, nella suggestiva sala consiliare del municipio di Abbadia San Salvatore, il dossier per la candidatura dell’Amiata a capitale della cultura 2024.

In effetti è proprio una terra così antica – dapprima isola, poi vulcano e montagna sacra – che può guardare al futuro con la serenità di chi ha affrontato il tempo attraverso mille sfide. Una candidatura policentrica, composta da 2 Unioni di Comuni per 12 municipalità che, attraverso la cultura, attraverso una volontà di aggregazione fondata sulle radici, ma anche sulla visione e mai di sola natura amministrativa, supera le divisioni in un insieme che è molto più della somma, per massa critica, diversità, evocatività.

Ad introdurre il dossier e a fare gli onori di casa è stato il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, che ha presentato il comitato promotore (Abbadia San Salvatore – Arcidosso – Castel del Piano – Castell’Azzara – Castiglione d’Orcia – Piancastagnaio – Radicofani – Roccalbegna – San Quirico d’Orcia – Santa Fiora – Seggiano – Semproniano)  e rappresentato questa mattina dai due presidenti delle Unione dei Comuni, Claudio Galletti per l’Amiata Val d’Orcia e Daniele Rossi per l’Amiata grossetana, che hanno spiegato il senso della candidatura.

Il dettaglio del dossier è stato invece illustrato dal direttore del progetto, il professor Mirko Tattarini: “Consideriamo il progetto un sistema aperto e potenzialmente virale, capace di innescare un meccanismo di fertilizzazione, di ampliamento del programma e di propagazione. Le iniziative che costituiscono l’attuale programma sono l’inizio. Come nella progettazione, nel design al tempo delle reti, ogni progetto non è convesso, chiuso in sé, ma concavo, interconnesso e non completamente definito. Gli utenti e gli eventi ne determinano l’evoluzione, mai definitiva e assoluta, ma sempre aperta al cambiamento”.

“Per quanto riguarda il titolo del nostro progetto ‘Il respiro della Cultura, la Cultura respira’ – ha proseguito Tattarini – abbiamo voluto declinare questi due concetti su diverse prospettive: la possibilità che si offre alla cultura di respirare, di prendersi il tempo del calendario. Ma anche togliere il respiro, assistendo a quanto di meraviglioso, eccezionale il territorio ha da raccontare. Oppure dare respiro, quello che la creatività dona alle attività economiche, quello che la cultura restituisce alle istituzioni, quello che la prospettiva dà alle persone. Come poi ignorare che nei tempi della pandemia tutti abbiamo cercato respiro fino alla necessità dell’ascolto del proprio respiro. E se non qui, dove? Se non ora, quando?”.

Il dossier si sviluppa su 5 sfide culturali: paesaggio, cittadinanza, rigenerazione, innovazione, sostenibilità, attraverso un percorso triennale e che prevede un budget di 1,5 milioni di euro per il 2022, 2,8 milioni per il 2023 e 5,3 milioni per il 2024. Parte dei fondi sono messi a disposizione dei Comuni (1.240.000 euro all’anno), gli altri saranno reperiti con l’istituzione di un apposita struttura di progetto che sappia recuperare risorse attraverso i bandi regionali, del Pnrr e del programma europeo Horizon 2027, oltre che sponsorizzazioni del mondo profit e no profit nazionale. Altro aspetto fondamentale sono le partnership con il mondo dell’Università e della ricerca, delle strutture culturali, dell’arte e dello spettacolo, in parte già avviate ed altre in corso d’opera.  Sempre in tema di governance del progetto, il comitato promotore dovrebbe trasformarsi in Fondazione Amiata2024 che avrà tre organi: il comitato scientifico, la cabina di regia e il comitato di indirizzo (quest’ultimo costituito da partner territoriali quali associazioni sociali e di categoria, istituzioni, cittadini).

Nella foto, da sinistra verso destra: Mirko Tattarini, direttore del comitato promotore, Daniele Rossi, presidente dell’Unione Comuni Amiata grossetana, Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore, Roberta Sancasciani, assessore alla cultura di Piancastagnaio.

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