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Quattro poliziotti vanno in pensione: il saluto del Questore Antonio Mannoni

di Redazione
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La giornata odierna è stata l’ultimo giorno di lavoro per quattro agenti della Polizia di Stato, che cesseranno dal servizio per quiescenza a partire da domani, primo febbraio.

I quattro poliziotti sono stati salutati dal Questore della provincia di Grosseto, Antonio Mannoni, anche alla presenza del vicario del Questore, Antonino De Santis.

In particolare, cesseranno dal servizio un sostituto Commissario coordinatore della Polizia Stradale, un assistente Capo coordinatore della Polizia Postale, un Ispettore superiore della Questura, che prestava servizio presso la Divisione Polizia anticrimine – Ufficio minori, e un sovrintendente Capo della Questura, che prestava servizio presso il Gabinetto èrovinciale della Polizia Scientifica.

Il Questore, durante l’incontro, ha ringraziato i poliziotti per l’operato prestato durante gli anni di servizio e per il prezioso contributo che hanno apportato nel garantire la sicurezza nel territorio grossetano, assicurando loro che anche in pensione continueranno a far parte della grande famiglia della Polizia di Stato.

Ai poliziotti cessati dal servizio il Questore ha anche porto i più sinceri auguri per il nuovo meritato percorso in cui dedicarsi ai propri interessi e ai propri cari.

Il passaggio del testimone

L’idea e la realizzazione dell’iniziativa denominata “Passaggio del testimone” è stata curata da “Equilibrio Sicurezza”, sindacato dei poliziotti, che ha raccolto il desiderio di molti e dei tanti colleghi – iscritti e non iscritti di tutta la provincia di Grosseto – nel porgere i saluti di commiato ai colleghi nel loro ultimo giorno di lavoro.

Con una breve, ma intensa cerimonia, i poliziotti della provincia di Grosseto, hanno salutato i quattro colleghi. E’ stato un momento di raccoglimento dove ognuno si è congratulato del pensionamento, porgendo gli auguri ai neo pensionati. Enorme la soddisfazione per questo sindacato, che fin da subito ha incontrato la condivisione e il sostegno di tutti coloro che hanno avuto il piacere e la gioia di partecipare, senza alcuna distinzione di qualifiche, uffici o appartenenza a sigle sindacali.

“Passaggio del testimone” è la frase tipica che caratterizza la corsa a staffetta, in cui un atleta al termine della sua frazione di corsa consegna il bastone al compagno; tale gesto serve per documentare la continuità dei cambi e del contatto tra tutti i componenti della squadra.

Per i poliziotti grossetani ha assunto un ulteriore significato quello di cedere, al termine della propria vita lavorativa e nell’ultimo giorno di lavoro, il proprio lascito con il compito di custodire, coltivare e tramandare i valori della Polizia di Stato.

Questo lascito, quindi  “il testimone” si concretizza in un quadretto formato A4 realizzato da Dominga Tammone, illustratrice e vignettista, artista molto nota nella provincia grossetana, che ha reinterpretato l’aquila simbolo della Polizia di Stato, con una tecnica mista digitale e acquerello, posta in rilievo su sfondo blu che richiama il colore istituzionale. Tale lavoro è stato commissionato dall’autrice dell’iniziativa, il sostituto Commissario coordinatore Margherita Procopio, segretario provinciale generale di “Equilibrio Sicurezza”.

Il quadretto riporta in alto il motto “Sub lege libertas”, che identifica l’istituzione della Polizia di Stato come amministrazione civile ad ordinamento speciale e riafferma la centralità dei valori della Polizia di Stato.

Al centro l’aquila,  simbolo che continua ad essere quello che ha caratterizzato i Corpi della Polizia di Stato da oltre cento anni a questa parte e che accompagna dal riordino i nuovi distintivi di qualifica.

Il suo disegno, luminoso ed armonioso, è stato riportato fedelmente su cartoncino, le ali spiegate restano aperte in alto, le zampe, libere e divaricate, sono disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio; la testa, rivolta a sinistra, rispetto all’osservatore, è ornata dalla corona murata di cinque torri visibili, simbolo dell’Ordinamento repubblicano simile a quella presente nello stemma araldico della Polizia di Stato. Porta caricata in petto lo scudo sannitico con il monogramma RI (Repubblica Italiana).

L’aquila afferra con le zampe il bastone del comando che nel “testimone” è simbolo di “capitale umano”, di capacità, competenze, conoscenze, abilità professionali e relazionali, possedute dal collega, perchè acquisite attraverso una lunga esperienza sul luogo di lavoro e quindi non facilmente sostituibili. Tale patrimonio pur non potendo essere misurato, determina tuttavia la qualità del servizio, dell’attività, concorrendo ad aumentare  la credibilità ed il prestigio della Polizia di Stato.

Dal bastone si srotola una pergamena che reca il monito: “A te lascio il compito di custodire, coltivare e tramandare i valori della Polizia di Stato”, altro non è che Il lascito del collega che sta andando in pensione che ne fa dono al collega prossimo a seguirlo.

Questo passaggio del testimone effettuato oggi ha creato un legame autentico, vero che rappresenta la fierezza, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ogni poliziotto difende i diritti e le libertà della società civile, ed ancora un’altra novità di questo momento è l’Annuario dei Pensionati contrassegnato dalla frase: “Tutti verranno ricordati, ma ognuno per quello che ha lasciato”, documento storico che grazie a Massimo Dolabella, operatore dell’amministrazione civile dell’Interno, con la sua bella calligrafia ha riportato fedelmente i nominativi dei pensionati  per essere da tutti ricordati e da chiunque consultato.

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