San Giovanni delle Contee, Sorano (Grosseto). I giovani vignaioli Michael Rossini e Antonio Rinaldi si aggiudicano il premio del miglior vino della quinta edizione della “Disfida delle Contee”, degustazione che mette i vini contadini realizzati dalla gente del posto, alla prova dei più importanti palati d’Italia, manifestazione che si tenuta a San Giovanni delle Contee, frazione di 140 abitanti nel comune di Sorano, sabato 29 e domenica 30 giugno.
I vincitori sono stati annunciati dalla giuria composta da esperti, tra gli altri: Francesca Ciancio, mitica firma del giornalismo enoico; Maurizio Gily, tra i più importanti agronomi italiani e direttore di Millevigne; Alessandro Morichetti, fondatore di Intravino; Luca Santini, patron di Teatro del Vino, e tanti altri nomi di spicco del vino italiano.
Gli esperti hanno passato al vaglio decine di vini prodotti in modo del tutto artigianale da abitanti delle zone che stanno tra Sorano e Pitigliano e hanno decretato vincitori due giovani vignaioli per hobby e passione: Michael Rossini e Antonio Rinaldi.
Tra tanti partecipanti esperti e vignaioli con decine di vendemmie sulle spalle, a spuntarla sono stati invece due ragazzi di circa trent’anni. Rossini è abitante di San Giovanni delle Contee ed ha vinto la batteria dei vini bianchi, mentre Rinaldi, pitiglianese, quella dei rossi. Piazza d’onore e menzione speciale anche per Mario Tiberi, sangiovannese con quasi settanta vendemmie d’esperienza, e Sergio Paradisi, acclamato dal pubblico, che gli ha mandato un grande abbraccio dato che al momento si trova in ospedale in attesa di un’operazione.
Nella due giorni della “Disfida delle Contee” sono arrivate oltre 500 persone da tutta Italia per partecipare non solo alla degustazione dei vini contadini, ma anche ad una masterclass di altissimo profilo guidata dalla sommelier Valentina Bruno e dal produttore Stefano Amerighi, un dibattito con Leonardo Romanelli e i professori Zeffiro Ciuffoletti e Michele Antonio Fino e soprattutto le cene per le strade del paese, a cura della cooperativa di comunità del paese e dell’Osteria Maccalè.
Una grande festa del vino contadino, celebrata annullando le distanze e mettendo fianco a fianco i grandi professionisti con tanti vignaioli per passione.
“Una festa enorme per un paese piccolo piccolo – così l’ideatore Tommaso Ciuffoletti -, ma che racconta con la sua gente la storia del vino italiano, che oggi è grande nel mondo, ma che ha radici solidamente contadine”.