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Alterazioni visive: gli artisti selezionati dal bando “Open Space”

di Redazione
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Giovani e talentuosi i sette artisti selezionati dal bando “Open Space” di Alterazioni 2014, il festival delle arti visive e della musica in programma ad Arcidosso dal 25 al 27 luglio.

L’assoluta libertà artistica, sulle tecniche e sui temi, ha permesso di individuare i progetti più originali e innovati nel panorama espressivo italiano, che saranno adesso realizzati nel corso di 10 giorni di residenza artistica sotto la supervisione del curatore e artista Lapo Simeoni. I lavori che usciranno dai dieci giorni di creatività pura saranno ospitati nelle sale del Castello Aldobrandesco, durante la mostra-evento di Alterazioni 2014 visitabile dal 26 luglio al 30 agosto. Ecco i nomi degli artisti selezionati: Alessandro Calizza, Bruno Cerasi, Ilaria Degradi, Pasquale De Sensi, Mauro Ferrario, Thomas Raimondi, Twin Studio.

Alle loro opere saranno accostati i lavori di tre artisti ospiti di Alterazioni 2014: Cristiano Carotti, Marco Rea e Donato Sansone.

Anche in questa edizione, il borgo amiatino diverrà crocevia internazionale di espressione creativa. L’evento nasce dall’idea di giovani del territorio – artisti emergenti e non – che hanno unito le proprie capacità per dare una lettura in chiave contemporanea ad un paesaggio fuori dal tempo. Alterazioni sarà, anche in questa edizione, un luogo creativo dove linguaggi artistici moderni ben si sposano al paesaggio medievale d’intorno: un modo per valorizzare e recuperare le tradizioni senza perdere il senso della contemporaneità.

Gli artisti scelti da Alterazioni 2014

Alessandro Calizza

Vive e lavora a Roma. Da tempo ormai le sue riflessioni si sono spinte verso il mondo immaginario che abita la sua mente, ma che prende vita dalla realtà inevitabilmente esperita ogni giorno riflettendola in nuove forme dai contorni, apparentemente, indefiniti. I suoi lavori sono stati esposti in diverse città italiane, come ad esempio Roma, Napoli, Torino o Venezia, mentre la più recente importante esposizione a cui ha preso parte è stata ”Surreality Show”, mostra curata da Sofia Francesca Miccichè e Julie Kogler; tenutasi prima a Roma presso la galleria Officina 468 e successivamente a Venezia negli spazi di Officina delle Zattere. Assieme a lui gli artisti Carotti, El Gato Chimney, Pannacciò e Varuna. Nonostante prediliga la pittura, è dedito anche all’incisione e nel 2011 è stato chiamato a realizzare le scenografie per due video musicali del gruppo “Cor Veleno”, intitolati “Cantano tutti” e “Nel nome del padre”, quest’ultimo con la presenza dell’attore Elio Germano nei panni del protagonista.

Bruno Cerasi

Nato a Bologna nel 1983, vive e lavora a Roseto degli Abruzzi (Te). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila in Grafica d’arte, nel 2013. I suoi progetti sono un aggrovigliato sistema di resistenze mentali e fisiche, trasformati in codici materici alla costante ricerca di un’armonia d’elevazione spirituale. Ha esposto in Italia e all’estero in mostre personali e collettive, tra le quali, le più recenti: Human Needs, Collegio Ghislieri, Pavia (2014); Mutaforma, la prima Biennale d’arte giovane abruzzese, a cura di Lucia Zappacosta, Museo Michetti, Francavilla (2014); Human Needs, a cura di Lucia Zappacosta, Alviani ArtSpace, Aurum, Pescara (2013); 6th International Student Triennial, Marmara University, Istanbul, Turchia (2013); Apertamente a cura di Andrea Oppenheimer, Lucia Zappacosta e Jane Katarina di Renzo, Palazzo Palladini Biondi, Pescina e Palazzo Ingv, L’Aquila (2013); Rediscover – Documenti degli anni ’70 per la stagione in atto a cura di Lucia Zappacosta e Renato Bianchini, Alviani ArtSpace, Aurum, Pescara (2013); L’Orto dell’arte a cura di Lea Contestabile, Marcello Gallucci e Carlo Nannicola, Castello Piccolomini, Ortucchio, L’Aquila (2013). Ha rappresentato L’Accademia di Belle Arti di L’Aquila in occasione del V Premio Nazionale “Ugo Guidi” di Massa – Carrara (2013).

Ilaria Degradi

E’ una designer del prodotto industriale. Ha una passione per il riutilizzo degli spazi in disuso. Vive in una ex palestra da poco ristrutturata e organizza al suo interno eventi e manifestazioni artistiche.

Pasquale De Sensi

Predilige le tecniche miste che offrono la possibilità di sperimentare soluzioni formali nuove e inedite e sviluppare l’immagine su vari piani interconnessi. Il suo lavoro segue due direzioni apparentemente contrapposte: da una parte i lavori su piccola e piccolissima dimensione in cui il segno è più contratto e controllato e l’immagine finale è più definitiva e conclusa; dall’altra parte i lavori di grande formato di natura più istintiva e gestuale ricavati da una pittura marcatamente violenta.

Mauro Ferrario

Interaction designer e web developer. Dopo aver frequentato lo Ied di Milano, inizia a lavorare come sviluppatore di siti web presso Smallfish, dove collabora tutt’ora. Durante gli ultimi anni, l’interesse per la programmazione e l’arte digitale lo hanno portato ad approfondire altri linguaggi di programmazione come OpenFrameworks. Dal 2012 collabora con lo studio Roberto Fazio come “creative coder” con l’intento di sperimentare nuovi soluzioni volte alla realizzazione di progetti artistici innovativi.

Thomas Raimondi

Nato a Legnano nel 1981, è laureato al Politecnico di Milano in Design della comunicazione. Graphic e visual designer free lance attivo nella scena underground con numerose pubblicazioni e mostre in Italia ed Europa. L’ultima personale “Burn Your House Down” nel 2013 presso la galleria Kalpa- ny Artspace di Milano (Circuito Rojo). Lavora e ha lavorato per diverse realtà internazionali come Vice, Rolling Stone Magazine, Mondadori, Men’s Health, Salomon, Motorpsycho, T-Post. Nel 2008 ha ricoperto il ruolo di docente presso l’accademia Naba di Milano.

Twin Studio

Nel 2014 Giulia Belloni e Lucrezia Ganazzoli fondano Twin Studio. Uno studio dedicato all’allestimento di eventi, mostre, scenografie teatrali e creazione di installazioni. Twin Studio nasce dall’incontro di due distinte realtà: architettura e fotografia, unite per offrire un risultato studiato e attento di forma e immagine. “Non esiste forma senza immagine nè immagine senza forma”.

I 3 artisti ospiti in mostra

Cristiano Carotti

Nato a Terni nel 1981. Il suo lavoro spazia dalla tela ai supporti digitali, dal video alla scultura. Studia pittura italiana all’Accademia di Belle Arti di Terni. Dopo la prima personale alla Galleria Canovaccio di Terni, il suo lavoro viene messo in risalto sul territorio nazionale grazie alla selezione per la finale del Premio Italian Factory 2010. Nel 2011 allestisce la sua seconda mostra personale alla Galleria Miomao di Perugia dal titolo “Sospesi tra il circo e la notte”, in occasione della quale viene pubblicato il catalogo Burning Hotel curato da Francesco Santaniello e contenente una testimonianza di Vinicio Capossela. Partecipa alla mostra “Cavour e Mazzini” al Museo del territorio biellese per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sempre nel 2011 viene selezionato da Vittorio Sgarbi e Gianluca Marziani per il Padiglione Italia/Umbria della 54^ Biennale di Venezia, è in finale al Premio Combat 2011 a Livorno ed il JazzUp Festival di Viterbo gli assegna il premio Jazz Art 2011. “Remember the 5th of November”, è il titolo che la Mondo Bizzarro Gallery Roma sceglie per presentare il triplo solo Show con le personali di Cristiano Carotti, Michele Guidarini e Blue&Joy. Nel 2012 partecipa al progetto Hasta la Muerte di Alberto Zanchetta, Affordable Art Fair di Milano e  Galleria MioMao di Perugia. Poi è la volta di “Fairytale Machine” personale alla BT’F Gallery di Bologna e di “Per Grazia Ricevuta” alla QuattrocentometriGallery di Ancona. Quest’ultima vede la nascita del trio performativo Montsalvat (Carotti, Festa, Deflorio) e della performance “PGR”. A Giugno, Gianluca Marziani cura la mostra per il cinquantenario della storica rassegna “Sculture in città” dal titolo “+50”, scegliendo il progetto site specific “Davide e Golia” di Carotti, Pinchi e Deflorio per Piazza della libertà a Spoleto. Carotti viene selezionato per partecipare al Surreality Show, progetto espositivo di Sofia Miccichè e Julie Kogler (ottobre 2012 Roma, Officina 468/Febbraio 2013 Venezia, Officina Zattere). Nel 2013 allestisce Waterloove, la sua prima personale a Napoli, Galleria Blu di Prussia e incontra in una doppia personale lo scultore Massimiliano Pelletti con il quale realizza per 4Start e Popoli e Religioni Festival il progetto “Cisi di identità” al cenacolo San Marco di Terni. E’ tra gli artisti scelti da Manuel Agnelli per il festival Hai Paura del Buio? Il 2014 Si apre con Do not follow the White Rabbit, doppia personale  Franko B/Cristiano Carotti curata da Lorenzo Respi a Set Up 2014, Bologna. Vive e lavora tra Terni e Roma.

Marco Rea

Marco Rea nasce nel novembre del 1975 a Roma, città dove vive e lavora. Attualmente è considerato uno dei più controversi e innovativi artisti della scena urban\lowbrow. La sua produzione artistica viaggia su binari paralleli al mondo del pop surrealism e dell’urban art, introducendo però un suo stile originale e inconfondibile, un unicum nel panorama dell’arte contemporanea italiana e mondiale. Quella di Marco Rea è un’arte che esprime una personalità emozionata, in continua fibrillazione, sempre tesa alla ricerca della sua perfezione. Volti che perdono i contorni della realtà, che si materializzano nel vuoto e, come sotto un effetto ipnotico, attirano totalmente l’attenzione trasmettendo un vago sentore di sublime inquietudine. I lavori realizzati mediante l’uso di pittura spray sono frutto della reinterpretazione di immagini preesistenti, manifesti pubblicitari trasformati e alterati fino a perdere quasi del tutto la forma originale, svelando un’anima segreta, buia e malinconica. Viene menzionato su Wikipedia (Usa) insieme ai più famosi artisti del movimento Lowbrow mondiale, su di lui appaiono inoltre numerosi articoli ed interviste per Magazine di culto come Juxtapoz (Usa), Urgan graffiti (Usa), Fecal Face (Usa), Inside Art (Italia), Mousetouch (Serbia), Cuadrivio (Messico) Black Light (Repubblica Ceca), Fluster Magazine (Italia), Velvet Italia, GQ Italia, Ziguline (Italia), PlayGround Mag (Spagna) etc… Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie europee e statunitensi insieme ai più importanti artisti del mondo della scena Street art e Pop Surrealist, (Ray Caesar, Chet Zar, Mark Ryden, Obey, C215, Castillo, Vhils, Cope2, Sten&Lex, Miss Van etc…).

Donato Sansone

Dopo essersi laureato all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, frequenta il Centro sperimentale di cinematografia di Torino, dove si specializza nella fusione di tecniche d’animazione tradizionali e sperimentali in azione. Le sue esperienze lavorative includono videoclips, cortometraggi, pubblicità. Il suo video è stato selezionato in vari festival internazionali (Annecy Animation Film Festivam , Anima mundi festival Brasil , Hiroshima animation…) ed è stato condiviso in alcuni dei blog più popolari (stashmedia.tv, creativeapplications.net, motiongraphics.nu, wired.com, Vimeo staff picks e tanti altri). Al momento hanno più di 6 milioni di visualizzazioni. La Cinemateca Quebecoise ha proiettato “Videogioco” tra i 50 cortometraggi che hanno cambiato la storia dell’animazione. Nel 2009 la rivista francese “Cahiers du cinéma” ha scritto sul suo corto “Videogioco”, nel 2013 Canal+ “Oeil de link” ha realizzato un reportage sul suo lavoro e nel 2014 “Grotesque Photobooth” è stato selezionato da Saatchi&Saatchi per il nuovo showcase dei registi al Festival internazionale della creatività di Cannes. Attualmente, i suoi video sono distribuiti dalla compagnia francese “Autor de minut”. Lavora come freelance con le agenzie pubblicitarie e con le etichette discografiche italiane più creative (Afterhours, Subsonica, Maratona di Roma , Samsung, Agis, Banca della memoria).

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