Castel del Piano (Grosseto). “Il sindaco di Castel del Piano, Cinzia Pieraccini, sembra finalmente aver messo al centro delle sue attenzioni la sanità”: a dichiararlo sono Gilberto Alviani, segretario della sezione Amiata della Lega, e Luca Salvadori.
“Come Lega, siamo l’unico partito che da anni porta avanti questo tema e non possiamo che apprezzare se anche il sindaco inizi a comprendere che l’organizzazione della sanità regionale, sotto la gestione del Pd, si è rivelata fallimentare – spiegano Alviani e Salvadori –. Tuttavia, siamo perplessi rispetto alla soluzione da lei proposta o, meglio, alla sua mancanza di proposte concrete. Punto primo: la questione della medicina territoriale e dei medici di famiglia. Su quasi tutti i comuni dell’Amiata c’è carenza di medici e la soluzione non può essere quella di bypassare i limiti territoriali. Se un medico di base si trasferisce in un altro comune della provincia, i suoi pazienti non possono seguirlo. Innanzitutto, perché il medico prenderà nuovi assistiti nel comune in cui si trasferisce; inoltre, spesso gli assistiti più bisognosi sono persone anziane che avrebbero enormi difficoltà a spostarsi in altri territori per le visite”.
“Secondo punto: quando si parla di case della comunità, siamo preoccupati che questa possa finire per depotenziare i reparti di medicina – sottolineano gli esponenti della Lega -. Ricordiamo che le case della comunità sono gestite dai medici di base, già in difficoltà nella loro gestione quotidiana. Aggiungere questo ulteriore servizio sanitario potrebbe aggravare la situazione. Terzo punto: la programmazione è fondamentale e siamo d’accordo sul fatto che sia necessario puntare sugli specialisti. Ma con quali specialisti? Molti di loro andranno in pensione nel prossimo futuro e alcuni sono già in pensione. Esiste un piano di turnover? Come saranno sostituiti?”.
“Per questo motivo – concludono Alviani e Salvadori -, abbiamo intenzione di lavorare insieme al gruppo regionale della Lega per formulare una serie di interrogazioni alla Regione, per capire quali siano le prospettive per i tanti servizi sanitari locali”.