Amiata (Grosseto). “Leggere buone notizie riguardanti l’Amiata e le sue ricchezze fa piacere, ma purtroppo, quello che dispiace è che ancora oggi non si riesca a fare squadra”: a dirlo è Guendalina Amati, consigliera provinciale di Fratelli d’Italia.
“Ogni amministratore pensa sempre ed esclusivamente al proprio campanile, facendo di tutto per emergere come primo cittadino – spiega Amati -. Infatti, proprio alcuni giorni fa, si leggeva su un noto social, un post con una pagina tratta da ‘La voce dell’orso’ del 2018. Argomento trattato, purtroppo sempre attuale, era quello degli alberi dell’Amiata e di come un buon progetto iniziato in passato non abbia mai avuto le gambe per camminare davvero e del fatto che solo il Comune di Santa Fiora sia stato inserito nel primo elenco degli alberi monumentali. Ed ecco apparire, giustamente, velate lamentele su questo modo di fare politica, dove chi arriva primo è più bravo di altri, vedendo caduti nel dimenticatoio progetti, lavori e molto altro riguardante altri territori amiatini, come quelli di Castell’Azzara e di Selvena”.
“Sebbene – commenta Amati – questo modus operandi della politica locale, fatto esclusivamente pensando al proprio Comune. possa sembrare una buona idea, in realtà è solo pubblicità autoreferenziale per lanciare la figura del sindaco di turno ‘illuminato’ e più bravo di tutti gli altri, ma di certo questo non porta giovamento all’Amiata tutta, perché, finché si penserà ad un’Amiata divisa in due province, suddivisa in tanti piccoli e piccolissimi comuni, fino a quando i sindaci, l’Unione dei Comuni Amiata grossetana e quella senese, la Provincia di Grosseto e quella di Siena non decideranno di fare squadra e di mettersi intorno ad un tavolo per studiare, progettare e mettere in piedi progetti comuni per valorizzare il nostro immenso patrimonio ambientale, artistico e culturale facendo rete con le realtà più conosciute a livello nazionale ed internazionali, andremo sempre poco lontano”.
“Continueremo – prosegue Amati – a leggere notizie che mettono in evidenza il singolo centro urbano e il sindaco di turno, senza però creare le basi per la crescita economica-turistica futura dell’Amiata. E allora sarà bene che la Provincia di Grosseto e l’Unione dei Comuni dell’Amiata si sveglino e si ricordino di questo territorio e di chi vi abita non solo in procinto delle varie campagne elettorali, ma sempre, e decidano di fare progetti operativi, come quello iniziato nel 2007 dalla Comunità montana e dal Consorzio forestale e ripreso molti anni dopo dalla Provincia per catalogare il nostro patrimonio naturalistico, per censire gli alberi monumentali presenti nei boschi amiatini allo scopo di conoscere, proteggere e valorizzare questo patrimonio che potrebbe essere volano per tutta l’economia, come avviene in altre regioni italiane, ad esempio in Trentino Alto Adige”.
“Ed allora basta con gli individualismi di basso profilo, basta con le piccole polemiche insignificanti. Se veramente si vuole fare squadra, allora deve prevalere la cultura della collettività e della messa in rete di tutte le immense risorse della nostra bellissima ed adorata montagna”, conclude Guendalina Amati.