Cinigiano (Grosseto). È stato inaugurato sabato 12 maggio, al monastero di Siloe, nel comune di Cinigiano, “L’albero della vita”, l’opera monumentale altra oltre 10 metri, di colore rosso acceso, che è stata donata ai monaci benedettini dall’artista e bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti.
All’iniziativa sono intervenuti Mario Parente, priore della comunità monastica di Siloe; Orietta Barzagli, vicesindaco di Cinigiano; Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto; Leonardo Marras, assessore della Regione Toscana; Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto; l’autore dell’opera, Rodolfo Lacquaniti. Il monastero di Siloe entra così a far parte delle tappe della “Biennale dello Scarto” in Maremma, il progetto avviato un anno fa da Rodolfo Lacquaniti con l’installazione di opere di grandi dimensioni nei comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia e a Festambiente, che hanno dato vita ad una mostra diffusa per accendere i riflettori sulla tematica ambientale.
“La nostra comunità monastica è particolarmente grata a Rodolfo Lacquaniti per quest’opera che impreziosisce l’ambiente monastico – ha dichiarato il priore, padre Mario Parente –. Da tempo cerchiamo di coltivare un dialogo con artisti contemporanei, con il desiderio di fare di questo luogo uno spazio di spiritualità e di dialogo anche con l’arte. Crediamo, infatti, che tutto concorra al bisogno dell’uomo di oggi di trovare in luoghi come questo spazi di bellezza, richiami al cielo, a quella nostalgia di Dio che è insita nel cuore di ogni persona, anche la più inconsapevole. In più, da tempo la nostra comunità è sintonizzata sulle frequenze di un rinnovato patto con il creato, che ci ha portati ad impegnarci molto nel recupero degli spazi circostanti il monastero, per cui abbiamo dato vita, dopo un duro lavoro, al Giardino Laudato sì, così come curiamo le nostre piante di ulivo, l’orto e di recente, grazie all’estro del nostro frate Roberto, abbiamo dato vita anche al Giardino dei colori fioriti, uno spazio, immediatamente adiacente il monastero, nel quale, dal recupero di vecchi utensili dismessi, sono nate creazioni artistiche semplici, ma ricche di significato. Ora l’opera di Rodolfo Lacquaniti ci consente di fare un ulteriore salto di qualità in questa duplice direzione: l’arte come richiamo alla bellezza eterna di Dio; il recupero degli scarti per richiamarci sempre quello che papa Francesco ci sollecita a tenere a cuore: le periferie esistenziali, di cui non di rado anche il creato è, suo malgrado, protagonista“.
“L’albero della vita” è stato posizionato in un terreno vicino al monastero, frutto di un nuovo lascito, una radura circondata da alte querce. Da questo luogo di pace e spiritualità si intravede il paese di Poggi del Sasso. Come tutte le opere di Lacquaniti, anche L”‘albero della vita” è realizzato con materiale riciclato, utilizzando oggetti che hanno perso la loro funzione originaria e che acquisiscono nuovo significato. In questo caso si tratta di tubi zincati di diverso diametro che si usavano per l’irrigazione dei campi.
“Uno dei temi che ho voluto affrontare – ha spiegato l’artista – è quello dell’importanza di salvaguardare la risorsa idrica. I cambiamenti climatici provocano disastri come bombe d’acqua in alcune parti del mondo e grande siccità in altre. L’acqua è una risorsa di valore inestimabile senza la quale non può esserci vita. Ma ‘L’albero della vita’, con le sue ramificazioni, ricorda anche la forma di un cervello, è l’albero della conoscenza e dell’equilibrio. Le ramificazioni sono infine il simbolo della circolazione che accomuna tutti gli esseri viventi: nell’uomo e negli animali circola il sangue, nelle piante la clorofilla; ci ricorda che la vita sulla terra è nata da origini comuni, siamo creature che condividono la stessa aria, lo stesso spazio. Da Silone l’Albero della vita vuole mandare un messaggio universale di amore, pace, rispetto per l’ambiente, per una nuova rivoluzione attraverso la pratica dell’energia circolare. Con questa donazione ho fatto anche un regalo anche a me stesso: quando sono a casa a Castiglione della Pescaia, nel Giardino Viaggio di Ritorno, mi piace pensare che lassù in collina, nel momento in cui nasce il sole, quell’albero si illumina e sprigiona energia.”
“Chi ha avuto modo di osservare le opere di Laquaniti – ha commentato Leonardo Marras – si è fatto un’idea ben precisa del percorso che lo ha ispirato e che continua ad ispirarlo. La sostenibilità, la circolarità dell’economia, il restituire nuova vita e significato a oggetti non più utilizzati stanno alla base di tutto questo e della Biennale stessa. E’ anche grazie a questi eventi che viene arricchito un territorio e create occasioni per valorizzarlo e promuoverlo. Il percorso è iniziato un anno fa, a Castiglione della Pescaia e a Grosseto: quest’anno sarà protagonista ancora la Maremma, all’insegna dell’arte come momento di riflessione verso un utilizzo consapevole e rispettoso delle risorse”.