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Cinigiano (Grosseto). Un’opera monumentale di oltre 10 metri, di colore rosso acceso, che collega il cielo e la terra, simbolo di nascita e rinascita, sarà donata dall’artista e bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti alla comunità monastica di Siloe. Si tratta de “L’albero della vita”, la creazione più recente dell’artista.
L’inaugurazione
L’inaugurazione dell’opera, che è stata collocata in un nuovo giardino del monastero di Siloe, è prevista per sabato 13 maggio, alle 10.30, con ritrovo al campo sportivo di Poggi del Sasso. L’appuntamento rappresenta una tappa della Biennale dello Scarto in Maremma, il progetto avviato un anno fa da Rodolfo Lacquaniti con l’installazione di opere di grandi dimensioni nei comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia e a Festambiente, che hanno dato vita ad una mostra diffusa per accendere i riflettori sulla tematica ambientale, parlare di energia circolare, scarti e scartati.
All’inaugurazione de “L’albero della vita” interverranno Mario Parente, priore della comunità monastica di Siloe; Romina Sani, sindaco di Cinigiano; Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto; Leonardo Marras, assessore della Regione Toscana; Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto; Rodolfo Lacquaniti, autore dell’opera.
In caso di condizioni meteo avverse l’inaugurazione sarà fatta comunque, ma all’interno del monastero di Siloe, con la proiezione di un video. Ingresso libero.
“L’idea di donare un’opera a Siloe – spiega l’artista Rodolfo Lacquaniti – è nata quando i monaci benedettini mi hanno chiamato per valorizzare con un’installazione un nuovo terreno vicino al monastero, frutto di un lascito, una radura circondata da grandi querce, dalla quale in lontananza si intravede il paese di Poggi del Sasso con la chiesa. Quando ho fatto il sopralluogo mi sono bastati pochi secondi per rendermi conto che l’opera che avrei dovuto realizzare era l’albero della vita, così ricco e denso di significati simbolici, per lanciare al mondo, da quel luogo che ha un altissimo valore spirituale, un messaggio universale di amore, pace, rispetto per l’ambiente, per una nuova rivoluzione, attraverso la pratica dell’energia circolare”.
L’opera
Come tutte le opere di Lacquaniti, anche “L’albero della vita” è realizzato con materiale riciclato, utilizzando oggetti che hanno perso la loro funzione originaria e che acquisiscono nuovo significato. In questo caso si tratta di tubi zincati di diverso diametro che si usavano per l’irrigazione dei campi.
“Uno dei temi che ho voluto affrontare – spiega l’artista – è quello dell’importanza di salvaguardare la risorsa idrica. I cambiamenti climatici provocano disastri come bombe d’acqua in alcune parti del mondo e grande siccità in altre. L’acqua è una risorsa di valore inestimabile senza la quale non può esserci vita. Ma ‘L’albero della vita’, con le sue ramificazioni, ricorda anche la forma di un cervello, è l’albero della conoscenza e dell’equilibrio. Le ramificazioni sono infine il simbolo della circolazione che accomuna tutti gli esseri viventi: nell’uomo e negli animali circola il sangue, nelle piante la clorofilla; ci ricorda che la vita sulla terra è nata da origini comuni, siamo creature che condividono la stessa aria, lo stesso spazio. Con questa donazione ho fatto anche un regalo a me stesso: quando sono a casa a Castiglione della Pescaia, nel Giardino Viaggio di Ritorno, mi piace pensare che lassù in collina, nel momento in cui nasce il sole, quell’albero si illumina e sprigiona energia.”
Nella foto “L’albero della vita” con Rodolfo Lacquaniti