Arcidosso (Grosseto).La “Castagna in Festa” di Arcidosso ogni anno dimostra una vitalità straordinaria che la posiziona in tutti i sensi al centro dell’Amiata e non solo.
Nel 2024 è cresciuta per numero di partecipanti e per lo sviluppo dell’offerta commerciale ed enogastronomica, ma non solo. Non bastano le oltre 20.000 presenze registrate nei due fine settimana e le relative ingenti ricadute economiche per tutto il territorio.
“Castagna in Festa” anche nel 2024 ha dimostrato di sapere continuare nel percorso di crescita della qualità conservando la tipologia di manifestazione popolare. La strada avviata da tempo di valorizzazione delle tipicità e dei prodotti del territorio ha raggiunto un nuovo traguardo e, soprattutto, le scelte compiute hanno incontrato il consenso dei cittadini e dei visitatori.
“Gli ingredienti della ‘Castagna in Festa’ sono molti – commenta Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso –. Forse è proprio la miscela ben dosata di cibo, musica, cultura, prodotti e sano divertimento che rendono questi giorni veramente speciali. Il lavoro preparatorio è stato intenso e impegnativa è stata la gestione e il coordinamento, ma il successo del prodotto della festa, possibile solo con un impegno collettivo, ha reso la fatica più sostenibile. Per questo ringrazio tutti, veramente tutti, per la passione e l’entusiasmo, per l’intelligenza e l’attenzione e, soprattutto, per la ‘gentilezza e il sorriso’ che hanno offerto. Abbiamo scelto gentilezza e sorriso come caratterizzazione dell’edizione 2024 e abbiamo dimostrato che non era uno slogan vuoto, ma una modalità tipica della nostra gente, autenticamente ospitale e profondamente attaccata alla propria comunità. Paradossalmente, però, ‘Castagna in Festa’, per come l’abbiamo fatta crescere, ora è un po’ meno patrimonio esclusivo di Arcidosso e un po’ di più di tutta l’Amiata”.
“Il Nido di Fate – continua Marini –, grazie anche alla guida sapiente dell’assessore Ugo Quattrini e all’ottimo lavoro delle cuoche, ha offerto un menù tipico che ha unito la semplicità con i sapori e i prodotti della tradizione e le cantine, di pari passo, hanno garantito una diffusione attenta della cucina locale di qualità. Insieme al cibo c’è stato l’accompagnamento di vini, oli e formaggi che esprimevano il meglio di quanto prodotto sull’Amiata. In particolare, la selezione attenta dei vini del Distretto biologico del Montecucco ha garantito la presentazione e valorizzazione adeguata di alcune eccellenze enologiche locali. Ma la festa della castagna di Arcidosso non è stata solo enogastronomia. Il segreto del suo successo risiede in una grande varietà di offerte culturali e di spettacolo. Arcidosso e l’Amiata si sono raccontati anche attraverso il loro articolato sistema museale che esprime e declina le molte forme identitarie che questi luoghi esprimono e tantissimi sono stati i visitatori del museo del Castello Aldobrandesco in questi due fine settimana. Anche la musica è stata importante con, in particolare, l’apporto ‘esterno’ degli amici del coro di Buddusó e del coro degli alpini di Domodossola. Cantare insieme, anche con la corale Verdi di Arcidosso e con I Cardellini del Fontanino di Castel del Piano, è un bel simbolo, le voci che si fondono lanciano un messaggio di convivenza e di pace. Così come lo fanno le bande, come la nostra Street Band vincitrice del premio della migliore cantina: d’altra parte loro sono abituati a portare attraverso la loro musica popolare, ovunque vengano chiamati a suonare, gentilezza, sorriso e allegria”.