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Grosseto. Sono cifre che spaventano quelle delle truffe online. In provincia di Grosseto, la Polizia postale e delle comunicazioni ha registrato nell’ultimo periodo un aumento del 130% delle denunce per truffe online. Su 700 denunce, circa 600 sono da attribuire a reati online.
Sono numeri che preoccupano tutta la provincia e che hanno spinto Spi Cgil Grosseto e Silp Cgil Grosseto a varare l’evento “Truffe online e ai bancomat” a Castel del Piano.
Un evento che ieri, 29 luglio, moderato dal segretario di lega Spi Cgil Amiata Franco Menichetti, ha visto partecipare Stefano Fabbrini (segretario del Silp Cgil Grosseto) e Ferdinando Boemia (esperto nel contrasto ai reati contro il patrimonio). Con loro anche l’agente scelto Desiree Sancarlo e il viceispettore Riccardo Cicuto, della sezione operativa per la sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni.
Considerato l’interesse suscitato nel pubblico e le tante domande poste ai relatori, probabilmente quello del 29 sarà il primo di una serie di incontri sul territorio della provincia.
Stefano Fabbrini ha introdotto i lavori con un intervento sul revenge porn e sul cyber stalking. Reati che interessano quindi soprattutto la diffusione delle informazioni personali. Spiegando come anche la comunicazione di una vacanza sui social media può trasformarsi in un segnale di abitazione incustodita per i ladri, ma anche come la diffusione di immagini private senza il consenso può trasformarsi in istigazione al suicidio.
«Conoscere il web e la legge può aiutarci a non incorrere in spiacevoli situazioni – ha dichiarato Fabbrini –. Faccio un esempio, esagerando anche tramite Facebook si può incorrere anche nel reato di diffamazione. Non possiamo scrivere sui social media come se fossimo protetti da una bolla, non possiamo fare quello che ci pare».
Truffe online: nel 90% dei casi si perde tutto
L’attenzione, successivamente, si è spostata sulle truffe online. «I soldi delle persone truffate online, nel 90% dei casi vengono persi – hanno dichiarato gli agenti della Polizia postale presenti all’incontro -. Rimane molto difficile rintracciare chi, magari dall’altra parte del mondo, ci sta truffando. A un determinato indirizzo di un dispositivo possono essere collegati altre decine di terminali e se è difficile cogliere l’istante in cui si viene truffati è ulteriormente arduo risalire al terminale giusto».
Riconoscere i segnali giusti, come quelli indicati dagli agenti, dai link alle telefonate sospette, può salvare da grandi perdite di denaro. L’attenzione va sempre tenuta alta anche per gli acquisti online.
«Si deve sempre tenere alta l’attenzione quando operiamo in rete – hanno continuano gli agenti –, molte truffe vengono portate avanti tramite il marketplace di Facebook. I venditori creano profili rassicuranti, si spacciano per padri di famiglia o onesti cittadini, mettendo in vendita qualsiasi cosa pur di truffare. Chiedono come metodo di pagamento uno che non sia rimborsabile, come ad esempio il bonifico, o la ricarica postepay. Una volta che il truffatore ha venduto l’oggetto inesistente, sparisce, la truffa è andata a segno i nostri soldi non li vediamo più».
I reati contro il patrimonio: l’esempio della truffa dello specchietto
Salvatore Boemia, ex ispettore della Polizia di Stato, ha evidenziato accanto al problema delle truffe online, anche quello dei reati contro il patrimonio, che avvengono spesso nelle abitazioni o lungo le strade, con una regolarità altrettanto preoccupante di quelli online.
«Come la truffa dello specchietto – ha dichiarato Boemia –. Il truffatore finge di essere stato ferito dal passaggio dell’auto della vittima e “per aggiustarsi” chiede una cifra in denaro. Per appianare il danno e finirla lì. Questa è una truffa che purtroppo si verifica regolarmente».
Allo stesso modo si verificano raggiri nelle abitazioni da falsi corrieri e false forze dell’ordine. Anche nel mondo “offline” di tutti i giorni, quindi, con una disattenzione, ogni cittadino rischia di “giocarsi” anche grandi importi. Sarà quindi utile ripetere nel tempo incontri come quello di Castel del Piano, anche per rimanere aggiornati sulle tecniche dei truffatori e tenere sempre alta l’attenzione sulle buone pratiche da seguire.
Nella foto (da sinistra): Franco Menichetti (segretario Spi Cgil lega Amiata), Desirèe Sancarlo (sezione operativa per la sicurezza cibernetica), Cristiana Duetti (segreteria Spi Cgil Grosseto), Riccardo Cicuto (viceispettore sezione operativa per la sicurezza cibernetica), Stefano Fabbrini (segretario Silp Cgil Grosseto provinciale), Salvatore Boemia (ex ispettore Polizia di Stato ed esperto di reati contro il patrimonio), Erio Giovannelli (segretario Spi Cgil Grosseto provinciale).