Una corona di alloro e di candidi fiori di carta confezionati dalle mani dei bambini dell’Istituto comprensivo di Arcidosso per i caduti sotto il terribile bombardamento del 1944.
Questo l’omaggio che il Comune di Arcidosso ha offerto per l’anniversario, mai dimenticato, di quel tragico evento che decimò la popolazione di 110-120 persone 75 anni or sono. Infatti, i soli residenti di Arcidosso a morire sotto il bombardamento furono 92. A questi vanno aggiunti gli sfollati dalle città vicine, per cui il numero, mai precisato, arriva sicuramente a 110-120.
L’amministrazione comunale ha voluto ricordare questo doloroso momento storico con tutta la comunità e soprattutto con le due classi quinte della scuola elementare, nella sala consiliare del municipio, questa mattina.
I ragazzi hanno ascoltato il racconto dello storico Adriano Crescenzi, della signora Adriana Bargagli e del signor Bruno Carri, grossetano. Quest’ultimo non manca mai di tornare ad Arcidosso ogni 10 giugno, per partecipare alla commemorazione e deporre un mazzo di fiori, perché anche lui, ragazzo, si trovava nel paese amiatino come sfollato il giorno del bombardamento, come ha raccontato agli alunni nella sua toccante testimonianza.
La signora Adriana Bargagli, amatissima ex maestra, ha rivissuto davanti agli alunni quel giorno che ha segnato, con tutte le vite degli altri, anche la vita di lei che era ancora bambina, ma che ha impresso a lettere di fuoco nella memoria quell’evento drammatico. Alla maestra Bargagli anche il compito di spiegare perché era consuetudine confezionare nelle case, in tempo di guerra, fiori di carta: si faceva in occasione di funerali soprattutto, in quanto fiori freschi non ce n’erano.
Crescenzi ha raccontato che l’uccisione di tante persone fu dovuta ad un’incursione di bombardieri su Arcidosso: qui si teneva il funerale del giovane Elvio Farmeschi, ucciso dai tedeschi, che si celebrava proprio nei pressi della Torretta dove la gente si era radunata per partecipare alle esequie del giovane.
Il sindaco Jacopo Marini ha ricordato ai ragazzi quanto sia preziosa la memoria di fatti storici anche drammatici e come la guerra sia stata un momento tragico che mai più si deve ripetere: “Voi sarete le generazioni che hanno l’arduo compito di mantenere la pace – ha detto –, che è il bene più grande per la comunità”.
I bambini, dunque, per celebrare quel 10 giugno di 75 anni fa, avevano confezionato con le loro mani dei bianchi fiori di carta con cui è stata adornata la corona di alloro benedetta dal parroco don Pier Luigi Colleoni e poi deposta sotto la torretta dell’Orologio, luogo simbolo del bombardamento, praticamente raso al suolo il 10 giugno 1944, con tutto il quartiere di Codaccio, il municipio cittadino, il corso e molti altri luoghi del territorio comunale.