“Sembra un servizio da Striscia la notizia ed invece accade proprio nel nostro comune. Circa 12 anni fa, Roccalbegna rientrò nel progetto di acquisto compostiere domestiche della comunità montana, utili per produrre prezioso concime per giardinaggio ed al contempo per ridurre il proprio carico di rifiuti“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Ricostruire in Comune, gruppo di opposizione nel Consiglio comunale di Roccalbegna.
“Da quel momento giacevano incustodite all’esterno del magazzino comunale di Santa Caterina – spiega l’opposizione -. L’acquisto prevedeva in concomitanza l’assunzione a spese del Comune, per 600 euro al mese, di un addetto che vigilasse sul corretto utilizzo delle compostiere, assunzione che di fatto non fu mai portata avanti. Queste ultime avrebbero dovuto favorire la diminuzione dei rifiuti indifferenziati in cambio di sconti in tariffa. L’amministrazione, di fatto non si è mai occupata, come succede anche oggi per la centrale Triana, di informare i propri cittadini. In sinergia con la cittadinanza ci siamo quindi attivati con iniziative di informazione e sensibilizzazione, tanto che, ad oggi, le numerose compostiere sono state interamente richieste e distribuite in maniera omogenea nelle varie frazioni”.
“Con questa azione rispondiamo con i fatti al primo cittadino Galli che, in seguito alle nostre esortazioni, aveva dichiarato che un’assemblea pubblica per l’assegnazione era stata fatta, ma che i pochi presenti si erano detti non interessati – continua il comunicato -. Il nostro intervento dimostra quanto queste procedure amministrative siano insufficienti e inadeguate al raggiungimento di tali obbiettivi. I rifiuti, ed in particolare le materie plastiche, conferiti insieme al materiale organico, provocano una pericolosa commistione causa del famoso percolato, uno dei peggiori liquami da trattare. Si ricorda che i Comuni della Maremma, tra i quali Roccalbegna, hanno pagato ingenti somme di denaro pubblico, proprio per il trattamento postumo di quest’ultimo nella discarica sita in località Strillaie, a Grosseto. Il Comune di Roccalbegna intanto, continua ad assestarsi su percentuali di raccolta differenziata non ancora adeguate, con conseguenti tariffe Tari superiori alla media nazionale, oltre ad incorrere in sanzioni che potrebbero essere evitate con una gestione più oculata della filiera dei rifiuti“.
“Ci auspichiamo che l’amministrazione comunale si attivi al più presto per riconvertire il proprio metodo di raccolta differenziata di classiche campane e cassonetti, che a giudicare dai risultati è da considerarsi ormai obsoleto. Confidiamo che questa esperienza, andata a buon fine, possa essere di stimolo per l’amministrazione comunale, portando ad un maggior dialogo con la cittadinanza e l’opposizione, al fine di creare tavoli di lavoro in cui le varie parti possano confrontarsi e studiare soluzioni alternative, come ad esempio il porta a porta – termina la nota -. Speriamo, inoltre, nel fatto che sarà in grado di pubblicizzare a dovere le buone pratiche, fin’ora trascurate e di cui già dispone”.