Home Amiata Accoglienza profughi, il Prefetto in visita a Zancona. Gli abitanti organizzano un incontro pubblico

Accoglienza profughi, il Prefetto in visita a Zancona. Gli abitanti organizzano un incontro pubblico

di Redazione
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A poco sono valse le rassicurazioni da parte del Prefetto agli abitanti della frazione Zancona, che nella mattinata di ieri si è recato in visita nel borgo periferico, per verificare l’idoneità della struttura che dovrebbe ospitare i 14 profughi, dopo che il sindaco Jacopo Marini ha dato la propria disponibilità all’accoglienza, con una decisione unilaterale e non condivisa con il Consiglio comunale e senza un’informazione preventiva alla popolazione“.

A dichiararlo è Guendalina Amati, Consigliere comunale della lista Insieme per Arcidosso.

“I pochi cittadini presenti durante il sopralluogo del Prefetto, la cui visita non era stata ufficializzata e quindi non era nota ai più, hanno espresso tutto il loro dissenso, le loro paure e le remore più che legittime nei confronti di questa decisione del sindaco Marini – spiega Guendalina Amati -. Il primo cittadino non ha preso neppure in considerazione che la sua scelta sarebbe andata a sconvolgere le vite di quegli anziani fondate sulla tranquillità, sulle certezze legate ai semplici riti quotidiani, fare un piccolo orto e allevare gli animali domestici, le giornate scandite dagli antichi orari contadini, sveglia all’alba ed il coricarsi all’abbrucciare del sole, il tenere, ancora oggi, la chiave nella porta, abitudine oramai perduta nei centri urbani“.

“A cosa pensava il sindaco quando ha indicato Zancona come luogo adatto all’accoglienza? Sicuramente non ai propri cittadini anziani e distanti da Arcidosso. Quegli stessi abitanti, però, stanno levando la propria voce, organizzando una riunione pubblica che si svolgerà sabato 4 febbraio, alle 17, nella sede dell’associazione Monte Labbro, in località Macchie. Tutti sono invitati a prenderne parte, gli stessi cittadini mi hanno chiesto d’inviare un invito al sindaco, in veste di consigliere comunale – conclude Guendalina Amati -. Questa sarà solo la prima di una serie di azioni popolari con riunioni, uscite pubbliche, manifestazioni; se servirà, verranno contattate tv locali e nazionali, ma anche messa in atto un’eventuale tutela legale. Tutto ciò è per far parlare coloro che non hanno avuto neanche il diritto di essere informati e di certo non, come affermato dal sindaco Marini, per fare strumentalizzazioni“.

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