“In un tempo relativamente breve per la storia, i nostri paesi sono passati da sistemi chiusi che si autotutelavano a sistemi aperti, da essere esempi di vita comunitaria ad un progressivo isolamento delle famiglie, dalla tutela intergenerazionale alla solitudine”.
A dichiararlo è il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi.
“Questo passaggio sociale interessa grandi e piccoli centri ed è accentuato dal diffondersi di una micro criminalità molto mobile, difficilmente controllabile – spiega il sindaco –. Il problema della sicurezza è strettamente connesso con il benessere, ne è una componente importante. Vivere tranquilli è un obiettivo di tutti, non di una parte delle forze politiche. Si tratta di trovare le soluzioni migliori per sradicare, o almeno limitare fortemente e tenere sotto controllo, questi fenomeni“.
“Due sono i piani su cui il Comune di Santa Fiora opera: un sistema di videosorveglianza diffuso, il rafforzamento delle funzioni di vigilanza sia della Polizia Municipale che dei Carabinieri. Ma repressione e prevenzione devono procedere insieme – continua Balocchi -. Non bastano telecamere e agenti, serve un buon sistema di sicurezza generale che individui i soggetti a rischio e sia in grado di intervenire. Allo stato attuale, a Santa Fiora sono installate e funzionanti da giugno 8 telecamere. Il nostro è un progetto di videosorveglianza altamente tecnologico e la sua realizzazione procede per stralci: entro febbraio 2016 funzioneranno le altre 5 telecamere nelle frazioni, successivamente, nel corso dell’anno nuovo, il sistema sarà ulteriormente implementato“.
“Gli agenti della Polizia Municipale che operano a Santa Fiora da ora potranno essere armati, perché sia più incisiva la loro presenza di controllo territoriale e per rendere possibile svolgere dei servizi che fino ad oggi non potevano effettuare. Riteniamo che una moderna Polizia Municipale non debba più svolgere solo i compiti che storicamente competevano ai ‘vigili urbani’ (viabilità e edilizia), ma sia un elemento fondamentale nelle politiche di sicurezza di un territorio – conclude Balocchi -. Questi sono i dati oggettivi e verificabili su cui abbiamo lavorato, ma, proprio perché è e deve essere un problema della comunità, invitiamo tutti a essere coesi, a rinunciare alle polemiche superficiali, al populismo, all’uso della paura e a contribuire alla costruzione di un’azione congiunta contro questo fenomeno“.